Inserito 06-06-2012
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wolfi-lindenberg-medal-0240un ricordo di Lorenzo Carra
Martedì 23 novembre 2010, Wolfgang Hellrigl non ha potuto resistere all’ultimo assalto della malattia che da diversi anni lo affliggeva. Negli ultimi tempi lo potevamo sentire solo al telefono. Non poteva ricevere gli amici perché le terapie a cui si sottoponeva lo avevano totalmente privato di difese immunitarie. Aveva solo 69 anni, anche se il suo aspetto ieratico, l’altezza, i capelli bianchi ed il viso incorniciato da una barba candida dove gli occhiali lasciavano vedere due occhi vivacissimi, lo facevano apparire molto più vecchio. Qualcuno, venti anni fa, mi chiedeva se aveva 70 anni! Forse pensava a suo padre Oswald, pure lui grande collezionista. Non ricordo quando ho conosciuto Wolfgang Hellrigl. Probabilmente fu in occasione di una Prixna, una di quelle manifestazioni internazionali organizzate a Bressanone da Max Rungg che richiamavano da tutta Europa i migliori filatelisti. Forse fu quella volta, nel 1987, che Hellrigl trionfò con una entusiasmante collezione di Tibet. Da allora, lentamente, ma costantemente i nostri rapporti crebbero e si intensificarono: Erano contatti anche professionali: WH era responsabile del settore assicurativo di una Cassa di Risparmio altoatesina, io lavoravo per una importante banca mantovana. Ero io che più spesso andavo a trovarlo a Bolzano e Wolfi (così gli piaceva essere chiamato dagli amici) era sempre disponibile e prodigo di consigli. mongolia-copertinaGiurato FIP di Letteratura mi fu di grande aiuto nell’impostazione del mio libro “La liberazione del Veneto” e poi mi spinse a farlo conoscere in tutto il mondo. Nel 1999 fu il mio “Proposer” alla Royal e, sono certo, anche se non ha mai voluto confermarmelo, che fu lui a favorire la mia nomina a Fellow. Se in Italia restò un po’ ai margini, all’estero la sua fama era larga e la sua autorità indiscussa. Fu per molti anni autorevole Presidente dell’AIEP, l’associazione mondiale dei periti ed esperti di Filatelia ed in occasione del cinquantenario radunò nel 2004 a Merano i migliori esperti da tutti i continenti (ricordo che c’era anche Pen Hian Tay, l’attuale Presidente della FIP, che mostrò tutto il suo entusiasmo facendo sfoggio anche della sua abilità canora). Con Wolfi viaggiai un po’ in tutto il mondo: Norimberga, Vienna, Zurigo, Parigi, Bruxelles, Londra, Washington, … e Wolfi continuava a cimentarsi (ed a raccogliere Premi) con collezioni “strane”: India, Nepal, Jammu e Kasmir, ….e a meritarsi prestigiosi riconoscimenti (il Roll, la Hunziker, la Lindenberg Medal…). Per lui, italiano, nato a Colonia, in Germania, il 10 marzo 1941, che dopo aver studiato a Bolzano, aveva trascorso dieci anni in Australia, che quasi parlava meglio l’inglese del tedesco ed aveva l’italiano solo come terza lingua, non era difficile capire qualcosa di tibetano o nepalese. Negli ultimi anni collezionava Mongolia e grande fu la mia soddisfazione quando, casualmente, scovai da un commerciante italiano rari pezzi rimasti incompresi. Dopo aver dato alle stampe diverse pubblicazioni, ultimamente stava scrivendo, per conto della Royal, un libro sulla Mongolia. L’ha praticamente terminato e gli amici ne cureranno certamente la pubblicazione. È il minimo che dobbiamo a Wolfi, un grande amico, discreto, riservato, sincero.
già pubblicato sulla testata online Italia Informazioni www.italiainformazioni.com

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