Inserito 28-05-2012
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dscn0127di Giuseppe Di Bella
Vi era molta attesa per testare ancora una volta lo stato del mercato filatelico e collezionistico e Veronafil si è confermata ancora una volta l’evento filatelico commerciale più importante in Italia, oltre che un punto d’incontro e scambio culturale che rappresenta per migliaia di collezionisti una grande opportunità per reperire materiali per le più svariate collezioni, un evento di indiscutibile validità, con la presenza di centinaia di operatori professionali italiani e di tutto il mondo. E proprio per questa varietà e vastità di offerta, Veronafil rappresenta anche un attendibile indicatore della situazione del collezionismo e del relativo mercato. La prima visibile novità negativa, è stata rappresentata dalla ulteriore notevole contrazione del numero degli stands in tutti i settori (398), conseguenza dell’assenza di molti importanti operatori commerciali. In merito, appare urgente rimodulare i costi degli spazi, il cui prezzo si aggiunge alle notevoli spese affrontate dai commercianti per la partecipazione. Anche per dscn0112Veronafil, il futuro esiste solo se viene costruito nel presente. E non basta aver aumentato lo sconto al 10% per coloro i quali prenotano in anticipo per la prossima edizione. Il dato sull’affluenza è paragonabile a quello dello scorso novembre, ovvero sostanzialmente stabile dopo un calo che non si riesce a recuperare. Un’ampia osservazione diretta ci fa registrare un sostanziale ridimensionamento dei prezzi di molti oggetti da collezione nel livello medio basso, esito di una debolissima richiesta. La cartofilia ha registrato un discreto movimento ed certo numero di presenze, specialmente venerdì e sabato mattina, con un sostanziale ripiegamento dei prezzi nel settore del regionalismo paesaggistico. Ancora in netta sofferenza gli altri settori come le militari e le pubblicitarie, dove si registra un notevole arretramento dei prezzi reali. Complessivamente il settore è certo ben lontano dai fasti di qualche anno fa: l’incidenza del mercato informatico, concorre notevolmente a questo calo ed è evidente il mancato rinnovo dei materiali esposti sui banchi che in alcuni casi è decisamente “vecchio”. Il settore numismatico ha mantenuto il trend degli ultimi mesi, invero non troppo entusiasmante, ma con buona richiesta di materiali pregiati e di alta qualità. Notevole la domanda congiunturale di monetazione in oro, con prezzi stabili. I commercianti numismatici infine erano in parte soddisfatti.Nel settore francobolli, si è notato un calo di affluenza presso lo stand di Poste Italiane e negli stand ufficiali degli Enti e Stati emittenti, per l’acquisto delle c.d. “Novità”. Il mercato filatelico si è presentato ancora una volta complesso e frastagliato: avere un preciso quadro della situazione non è facile e i dati dscn0123aggregati sono di difficile conoscibilità e quindi di vaga interpretazione. L’analisi dell’andamento del settore filatelico è molto complessa, ma un dato è certo, ovvero la conferma della drastica diminuzione del piccolo collezionismo, ovvero della storica grande base popolare di appassionati. Oltre la diminuzione della capacità di spesa dovuta alla profonda crisi economica e finanziaria che il Paese sta attraversando. Anche materiali di una certa rarità, non trovano adeguata collocazione sul mercato, specialmente nel settore della filatelia tradizionale. Nonostante tutto, in ambito storico postale, pezzi importanti di natura ormai “antiquariale” e di elevata qualità, trovano ancora adeguata collocazione a prezzi soddisfacenti, specialmente quelli del settore italiano risorgimentale. Alla fine della manifestazione, parte dei commercianti si sono dichiarati sostanzialmente soddisfatti dell’andamento del mercato, altri hanno lamentato un ulteriore calo, specialmente nel settore contemporaneo. Qualcuno ha dichiarato di non aver recuperato le spese… Tante le riunioni più o meno formali tra diversi gruppi di collezionisti, Periti filatelici e Commercianti: molti gli argomenti affrontati, pochi i risultati concreti, qualche contrapposizione. Voci critiche si levano da più parti in merito alla conduzione della filatelia in generale ed ai possibili rimedi, ma al momento di concretizzare le idee in qualche iniziativa, svanisce ogni buona volontà … nella “migliore” tradizione italiana. Anche nel settore filatelico, siamo bravissimi ad individuare i problemi: ma non le soluzioni, anche perché come per le tante liberalizzazioni fallite, anche qui i sacrifici di cui ognuno parla, debbono farli sempre “gli altri”. “La Posta” continua per la sua strada e sembra lontana dalle esigenze del collezionismo culturalmente valido che non si ferma a speculativi folder o inutili tessere filateliche. I filatelisti italiani sono studiosi appassionati e meritano certamente di più: occorre investire sulle loro potenzialità. Ciò che va bene per il presente, spesso non è adatto al futuro. Il francobollo ha enormi potenzialità promozionali ed è il momento di riscoprirle. Scomparso il mercato delle Telekarte (carte telefoniche). Sempre molto visitati dai collezionisti gli stands dell’editoria e in particolare quelli di VACCARI e della UNIFICATO, che presentavano in bella mostra le ultime pregevoli novità editoriali. Insomma una situazione di mercato molto complessa ed articolata che la grave crisi economica che stiamo vivendo ha certamente aggravato.
Articolo già pubblicato su Italia Informazioni-Immagini gentilmente offerte da Vaccarinews

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