Nessun periodo storico come quello vissuto dalle popolazioni del nord est italiano, nella prima metà del ‘900, ha ricevuto una così ampia testimonianza filatelica. Cento anni fa, l’inizio della prima guerra mondiale del 1915-18 segnò il punto di partenza di una serie di avvenimenti che ebbero fine solo nel 1954 con il ritorno di Trieste all’Italia. Il primo conflitto mondiale scoppiò nel luglio del 1914 fra i Paesi della Triplice Intesa (Austria-Ungheria e Germania) e gli Stati dell’Alleanza (Inghilterra, Francia, Russia e Serbia). Come è noto l’Italia inizialmente non partecipò alle operazioni belliche, pur essendo legata ai paesi dell’Intesa e solo il 24 maggio 1915, dopo aver denunciato il Trattato, il nostro paese dichiarò guerra all’Austria sotto la spinta di una propaganda interventista basata sul risentimento popolare di un Risorgimento incompleto privato dei territori di Trento, Trieste e Dalmazia. Con la fine della Grande Guerra e la vittoria dell’Italia contro l’Austria-Ungheria, tornano alla madrepatria le cosiddette “terre irredente” e sembra completata l’opera di unificazione nazionale. Ma Gabriele D’Annunzio e i nazionalisti considerandola una “vittoria mutilata” reclamano anche Fiume, città a maggioranza italiana non prevista dal Patto di Londra, e dichiarata “stato libero” sotto la forte influenza degli Stati Uniti. Nel 1924, col passaggio definitivo di Fiume all’Italia, la questione sembrava ormai superata. Sarà poi il secondo conflitto mondiale a ridefinire la geografia politica. Con il secondo conflitto mondiale le acquisizioni di nuove provincie, come la Slovenia, il Cattaro, il Carnaro, Zara e Spalato (1941-43), rappresentarono una fase di espansione che avrebbe creato divisioni e odio tra le popolazioni. Dopo l’8 settembre del 1943 la pressione tedesca si manifestò non solo con il sostegno alla Repubblica Sociale ma anche con l’imposizione della regione “Alpenvorland”, ovvero la Zona operativa delle Prealpi (1944-45). I successivi capovolgimenti militari portarono alle occupazioni Iugoslave di Fiume, Pola, Trieste e Litorale Sloveno e alla presenza delle Forze Anglo-Americane (1945-47). Occorrerà aspettare ancora 7 anni per vedere nel 1954 il ritorno di Trieste all’Italia e quindi la completa definizione dei nostri confini nazionali. Le numerose emissioni di francobolli che accompagnarono il messaggio scritto di quelle popolazioni diverse, costituiscono una affascinante e fedele testimonianza di quegli eventi storici.
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