Inserito 28-12-2018
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Bilancio2019di Carlo Amedeo Giovanardi

E’ difficile poter scrivere in poche righe così tante sciocchezze, così come è avvenuto nella legge finanziaria attualmente in discussione in questi ultimi giorni dell’anno in Parlamento, dove il governo ha recepito nel maxi emendamento un emendamento firmato da quattro parlamentari della lega.

Si tratta della folle idea di mettere in vendita non solo in Italia ma anche all’estero, un miliardo e quattrocento milioni di francobolli stipati dal 1967 nei magazzini di Poste Italiane; non si sa in quali condizioni, a scopo collezionistico, ed ad un valore anche diverso da quello facciale.

Se fosse stato interpellato qualche esperto di filatelia, avrebbe rivelato ai tanto “lungimiranti” parlamentari che:

1. Questi francobolli hanno ancora validità postale e non si capisce pertanto come possano essere venduti a solo scopo collezionistico.

2. La norma parla di francobolli non in tariffa, ma la tariffa come è noto può essere composta da più francobolli.

3. La maggioranza di questi francobolli è degli anni 60-80 quando le tirature arrivavano anche a 50 milioni di esemplari, ed hanno valore facciale che tradotto in Euro è di soli 0,01-0,05 centesimi di Euro /cad.

4. Francobolli di quegli anni vengono già oggi venduti all’ingrosso con uno sconto sul valore facciale non inferiore al 30% , e vengono prevalentemente oer risparmiare sull’affrancatura.

Questi geniali inventori della norma, hanno forse pensato di fare cassa vendendoli al prezzo di catalogo, purtroppo non troveranno nessuno che li compererà, oppure verranno venduti scontati sul valore facciale mettendo le poste italiane in condizione di fare concorrenza a se stessa perché per legge non è possibile vendere le nuove emissioni a valore non inferiore del facciale.

Una soluzione per non continuare ad alimentare il ridicolo e danneggiare collezionisti. commercianti e la credibilità complessiva del sistema filatelico, sarebbe quella di cancellare la norma tramite un successivo decreto oppure lasciarla morire per inedia anche perché nella relazione tecnica che accompagna la finanziaria, per lo Stato non è indicata nessuna entrata da questa norma.

Sarebbe interessante a questo punto conoscere il nome dell’ispiratore di questa geniale trovata, evidentemente all’oscuro di quello che successe negli anni ’60, ovvero il tentativo di vendita dello stock ministeriale che non ebbe seguito ed alla fine andò incenerito.

Scarica il pdf del testo completo della Legge di Bilancio 2019, licenziato al Senato ed in fase di approvazione in questi giorni alla Camera, cliccando QUI

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