MacrelliLettera inviata ai Presidenti dell Società Filateliche Federate
Durante l’incontro sugli Stati Generali della Filatelia, da parte nostra abbiamo illustrato il progetto di ITALIA 2015: una prima parte online, con la partecipazione delle Federazioni europee più Stati Uniti, Argentina e Cina e, per la prima volta in assoluto, la possibilità per tutti di vedere sul web tutte le collezioni iscritte e, fatta la selezione, l’esposizione a Milano di circa 1200 quadri delle migliori collezioni: una novità che se dà buoni risultati potrebbe essere adottata anche nelle prossime internazionali all’estero. Naturalmente ci auguriamo tutti che ne nasca qualcosa di buono ed utile per lo
sviluppo della filatelia. Ma, a mio parere, vi è un problema di fondo: quasi ogni giorno mi arrivano mail, fax, telefonate in cui Circoli e collezionisti lamentano le difficoltà che incontrano nel reperimento delle nuove emissioni: i ritardi negli arrivi agli sportelli filatelici sono ormai la norma e non eccezioni; le serie di più francobolli che non arrivano mai complete; praticamente impossibile trovare francobolli negli uffici postali; abbonamenti alle poste che arrivano in ritardo; molti soggetti delle nuove emissioni di scarso o nessun interesse; bozzetti troppo spesso fatti di corsa e ripetitivi; mancanza di idee nuove e così via.
Qual è il risultato di questa assoluta disorganizzazione?
Molti, molti collezionisti smettono di acquistare le novità e si allontanano dalla filatelia e questo è purtroppo confermato dai Circoli che di anno inanno vedono diminuire i loro iscritti e alcuni sono costretti a chiudere i battenti.

Ora mi chiedo, se non siamo capaci di mantenere l’interesse a collezionare in persone che lo hanno fatto per anni, spesso decenni, come possiamo pensare di riuscire ad attirare nuove leve? E se anche ci riuscissimo, quanto potrebbe durare?

Eppure basterebbe poco, molto poco per ricreare una situazione normale, che funzioni bene, che permetta agli appassionati di continuare la loro collezione serenamente e con soddisfazione: la proposta che ho fatto nella riunione, frutto di un minimo di buon senso comune, ricalca quella già avanzata nelle ultime Consulte; a luglio 2012, con il Ministro Passera, sembrava fosse stata accolta, poi tutto è tornato come prima, se non peggio.
StatiGenerali20140121
Consulta per la programmazione 2015 da tenersi a primavera, per esempio in aprile: un elenco di avvenimenti, personaggi, luoghi, nuove idee meritevoli di emissione dovrebbe essere preparato entro marzo (se non vado errato fino a qualche anno fa veniva fatto); entro la stessa data i Consultori che desiderano farlo inviano le loro proposte (a cosa serve altrimenti la Consulta se non a ratificare le scelte preconfezionate dal Ministero e che vengono sottoposte ai Consultori solo all’inizio della riunione? ); stessa data per le proposte provenienti da Enti e privati; in Consulta viene definita una lista di trenta emissioni per il 2015, che può essere data al Poligrafico per preparare i bozzetti, e vengono definite le date di emissione con la pubblicazione dell’elenco, così da poter fare una buona campagna pubblicitaria; considerando quaranta il numero massimo di emissioni da programmare, anche questa una proposta accolta a luglio 2012, ne rimarebbero una decina a disposizione per emissioni che si rendessero necessarie successivamente.

Ovvio il risultato: il Poligrafico avrebbe il tempo di preparare bozzetti e stampa in largo anticipo sulla data di emissione; Poste riuscirebbe a far arrivare tutte le emissioni a tutti gli uffici nei tempi stabiliti e i francobolli sarebbero a disposizione dei collezionisti alle date previste senza problemi.

Un sogno? Mi sembra che con un minimo di buona volontà e con il desiderio di far bene il proprio lavoro potrebbe diventare realtà.

Rimane il problema della distribuzione capillare dei francobolli agli uffici postali: è dettato dalla legge; l’Ing. Sarmi, sempre a luglio 2012, aveva assicurato l’invio di almeno un foglio di ogni emissione ad ogni ufficio filatelico; l’Ing. Marchese mi aveva detto che avrebbe dotato ogni ufficio postale di un classificatore con i francobolli commemorativi, come quello che usano i tabaccai, per intenderci, cosicchè l’impiegato possa distribuirli a chi li chiede senza dovere, ad ogni richiesta, andare dal direttore dell’ufficio e farli tirar fuori dall’armadio blindato.

Non sembra proprio che le cose stiano così; si può solo sperare che Poste non si sottragga ad un obbligo di legge e che le promesse vengano mantenute. Cordiali Saluti
Ing. Piero Macrelli – Presidente
FEDERAZIONE tra le SOCIETA’ FILATELICHE ITALIANE


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