Pubblicato il 07-10-2017
Argomento: (News) di info@cifo.eu

20171006_183111di Sergio Castaldo

Ora è ufficiale: la dirigenza C.I.F. ha avuto il coraggio di abbassare le quotazioni dei francobolli avvicinandole agli effettivi prezzi di mercato.



Dopo il comunicato stampa dello scorso luglio a firma di Federico Kaiser, Amministratore Delegato C.I.F., la tanto attesa sforbiciata delle quotazioni del settore filatelico si è trasformata in realtà. Sia dal versante collezionistico che da quello degli addetti ai lavori era ormai sentita la necessità di colmare il grosso divario presente tra le quotazioni presenti nei mercuriali e quelle effettive di mercato. Dopo uno studio certosino il Comitato di redazione e prezzi è giunto alla stesura dei due nuovi cataloghi, dopo uno studio approfondito durato ben quattro mesi.

La presentazione ufficiale delle edizioni 2018 ha avuto una cornice di tutto rispetto: la Sala “Scirocco e Libeccio” dei Magazzini del Cotone presso il Porto Antico di Genova, in occasione di ItaliaFil 2017.
L’evento ha avuto grande eco e numerose sono state le adesioni di pubblico. .

Relatori sono stati Danilo Bogoni, moderatore della presentazione ufficiale dei cataloghi, Federico Kaiser – Amministratore Delegato C.I.F. – Sebastiano Cilio – Presidente ASFN e membro del Comitato e redazione prezzi – e Paolo Deambrosi – direttore dell’Arte del Francobollo.

E’ intervenuto Fabio Gregori, nuovo Responsabile Filatelia di Poste Italiane, che apprezzato la rivisitazione globale dei prezzi.

Cataloghi2018
Successivamente la parola è passata a Federico Kaiser, che ha presentato la nuova versione del catalogo; ha puntato l’attenzione sulla partecipazione alle manifestazioni filateliche non solo di collezionisti, professionisti e non, ma di nuove leve. Ha poi auspicato sinergie tra operatori per creare contenuti ed interessi al collezionismo filatelico, perchè solo collaborando si crea valore aggiunto e spunti.

Sarà poi possibile, per ogni collezionista, creare il proprio catalogo e riceverlo comodamente su ogni dispositivo
informatico; per questo si è puntato molto sul digitale, scelta che si è rilevata nel tempo vincente. Risultati soddisfacenti anche per la rivista l’Arte del Francobollo, che ad oggi conta un folto gruppi di lettori.

La parola è poi passata a Sebastiano Cilio; ha iniziato esplicitanto il modo il cui è partiti per stabilire ….da un censimento tra i commercianti; si è assistito ad un plebiscito di richieste di avvicinare di più i prezzi alle realtà di mercato.

Così facendo, si è colmato il gap, partendo dai prezzi di mercato rilevati tra i commercianti, tenendo in giusta considerazione la qualità dei francobolli. La rivisitazione dei prezzi è stata fatta su tutto il catalogo, con prezzi calibrati sul mercato legale, per poi passare all’analisi della rarità e tiratura ed un riassetto anche per certi settori, in particolar modo la Repubblica Sociale Italiana.

E’ poi intervenuto Paolo Deambrosi; il suo intervento è stato incentrato sulla vera importanza dei cataloghi nel mercato filatelico ed i nuovi progetti appena inaugurati a marchio C.I.F.

Ha spiegato le ragioni della creazione della nuova “newsbetter”, che sta coninvolgendo un numero sempre maggiore di collezionisti, con notizie fresche sulla Filatelia italiana e non. Inoltre si è soffermato sulle pubblicazioni internazionali dell’Unificato, con particolare riguardo all’area dell’Est europeo. Poi toccherà alla nuova pubblicazione di Storie di Posta ed infine al Novellario, sotto la sapiente guida di Filanci, giunto al quinto volume, e tratterà degli ultimi cinquantanni anni di storia non solo filatelica, ma di storia italiana.

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Ultimo, ma non per importanza, anche il nuovo catalogo VinilValore, nuovo catalogo del vinile, di oltre 500 pagine, con una catalogofazione di oltre 11.000 dischi. Questa forma di collezionismo sta prendendo piede non solo tra i cinquantenni nostalgici, ma anche tra i più giovani. Infine ha fatto presente che l’Associazione degli scrittori Americani ha rilasciato due dati molto significativi: la vendita degli ebook è crollata del 30%, mentre i libri cartacei hanno guadagnato il 20%. Ed il trend è sempre più marcato.

Ad oggi la gestione dell’Unificato prevede la creazione di formati personalizzati, che si attagliano alle esigenze di ogni collezionista; sarà presto possibile richiedere anche un catalogo tematico.

Numerosi, poi, gli inteventi a valle della conferenza: Fabio Bonacina ha auspicato una presentazione unificata dei cataloghi per i prossimi anni, Angelo Piermattei ed Emilio Simonazzi hanno apprezzato la razionalizzazione dei prezzi .

Pubblicato il 29-09-2017
Argomento: (News) di info@cifo.eu

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di Claudio Ernesto Manzati

”Bicchiere mezzo pieno o Bicchiere mezzo vuoto?……..abbiamo un bicchiere!
Questa l’affermazione di Carlo Amedeo Giovanardi aveva valutato l’incontro del 18 luglio u.s. con il DG degli Archivi del MiBACT e successivamente Giovanni Valentinotti aveva nella riunione di Verona del 28 luglio indicato “…..bisogna vedere in quale Osteria siamo capitati!”.


Ebbene all’incontro convocato come promesso dal Dr. Gino Famiglietti, e guidato da Carlo Amedeo Giovanardi, hanno partecipato Giovanni Valentinotti, finalmente con delega formale dell’Associazione dei Commercianti, Emilio Simonazzi con delega della FSFI, oltre a Fabio Bonacina (USFI), Giuseppe Buffagni (Gruppo di Modena) Silvano Sorani (Periti Filatelici) e Thomas Mathà cooptato per l’assenza di Claudio Ernesto Manzati, non presente per impegni di lavoro non differibili, ma anche in rappresentanza dell’ AIEP l’Associazione degli Esperti Internazionali di Filatelia; nella generalità i commenti dei presenti, raccolti a caldo subito dopo la conclusione dell’incontro è stato…”un bel bicchiere a ¾ anzi forse al 95 % pieno!” un bel viatico dopo tanti mesi di preoccupazione per commercianti e filatelisti.

Il Dr. Gino Famiglietti coadiuvato dalla Dr.ssa Micaela Procaccia e dal Sovraintendente agli archivi del Lazio, ha aperto i lavori consegnando il documento di 54 pagine e dopo la sua presentazione, ha concesso ai presenti una settimana per poterlo approfondire, pregando la non divulgazione del testo, e finalmente in un clima più sereno del precedente incontro e stato più disponibile ad accogliere entro martedì 3 Ottobre eventuali suggerimenti, la pubblicazione finale è prevista martedì 4 ottobre. Il testo contiene una lunga lista di documenti, norme, atti ufficiali che dagli antichi stati preunitari sino ai giorni nostri evidenzia quali sono stati i passaggi formali relativi allo spoglio degli archivi ma anche alle norme che ne hanno guidato l’esecuzione pratica.



Mibact20190926I presenti all’incontro oltre all’Avv.to Andrea Valentinotti, ingaggiato dal gruppo di Modena prepareranno un documento di sintesi con le valutazioni che scaturiranno dalla discussione collegiale. Molto positiva anche la discussione che ha seguito l’atto formale della consegna del documento, in sintesi le cose che indicano ai presenti un “Bicchiere quasi pieno” sono le seguenti:

1. Il Dr. Famiglietti ha indicato evidenziato come i procedimenti penali, i sequestri non sono coerenti con gli obiettivi del MiBACT per la salvaguardia dei documenti con valore storico.

2. Il MiBACT non ha voluto impugnare la sentenza “Coda Alberto Canati” anche in presenza di una decisione del Giudice monocratico, che come base per l’assoluzione aveva fatto riferimento ad una circolare ministeriale, di fatto superata da un documento successivo. Questo perché i documenti oggetto del sequestro non erano di rilevanza Storico-Culturale e come tali non dovevano essere oggetto di sequestro.

3. Ha consegnato ai presenti una circolare del 1986 che già allora indicava che involucri quali buste affrancate o non affrancate o sovra-coperte, anche se indirizzate a enti pubblici, senza presenza di contenuto non sono da ritenersi oggetti di interesse storico.

4. Nel caso in cui il MiBACT individui materiale ritenuto di interesse storico, agirà in via amministrativa prima di ricorrere allo strumento del sequestro e della denuncia penale.

5. Che il MiBACT si rende disponibile al colloquio e collaborazione con le Associazioni di Storia Postale, dei Collezionisti e dei Commercianti.

Quali saranno i prossimi passi? Una lettura attenta della circolare consegnata in bozza e l’invio di evidenze che indichino al Dr. Famiglietti eventuali modifiche o precisazioni da inserire nel testo finale.

Il Gruppo di Modena raccoglierà una serie di esempi esplicativi dei vari documenti postali che sono in possesso dei collezionisti, al fine di creare una sorta di data base fotografico esemplificativo che sarà sottoposto ad uno o più sovraintendenti ai beni archivistici, al fine di definire una sorta di schema condiviso di documenti ed oggetti postali che non sono di interesse storico e come tali non dovranno essere oggetto di discussione sulla legittimità del possesso.

giudice-Riportiamo qui di seguito il verbale dell’incontro del 19 settembre u.s. dal quale non possiamo che dire…..”Di male in peggio!”. Il Presidente Lumia e l’Onorevole Casson, non presenti all’audizione, hanno di fatto svuotato totalmente il significato dell’audizione esprimendo il loro parere senza aver letto i testi depositati dagli invitati all’audizione e senza appunto essere stati presenti. Una brutta rappresentazione di democrazia ignorata in quello che doveva essere un doveroso e legittimo momento di ascolto e confronto. Per dovere di cronaca gli emendamenti alla legge devono essere depositati entro domani martedì 26 settembre alla commissione.

GIUSTIZIA (2ª) MARTEDÌ 19 SETTEMBRE 2017 – 414ª Seduta Presidenza del Presidente D’ASCOLA
Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Federica Chiavaroli.
La seduta inizia alle ore 15,30. IN SEDE REFERENTE
(2864) Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale, approvato dalla Camera dei deputati


(514) DE POLI. – Modifiche all’articolo 639 del codice penale e altre disposizioni in materia di deturpamento e imbrattamento di beni di interesse culturale

(646) GIRO ed altri. – Delega al Governo per la riforma della disciplina sanzionatoria in materia di reati contro il patrimonio culturale (1046) MARCUCCI ed altri. – Nuove norme in materia di delitti contro l’ambiente e delega al Governo per la riforma della disciplina sanzionatoria penale in materia di reati contro il patrimonio culturale

(2632) LIUZZI e BRUNI. – Delega al Governo volta ad introdurre modifiche al codice penale in materia di danneggiamento del patrimonio culturale e ulteriori disposizioni in materia di tutela del patrimonio culturale (Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 12 settembre

Il presidente D’ASCOLA sottolinea che, nel corso delle audizioni svoltesi nella giornata odierna, il punto maggiormente dibattuto ha riguardato la fluida ed incerta nozione di bene culturale che potrebbe rischiare di incidere sulla determinatezza delle fattispecie criminose contenute nel disegno di legge n. 2864, già approvato dalla Camera dei deputati.

Il senatore GIOVANARDI (FL (Id-PL, PLI) esprime forti perplessità sul contenuto del testo trasmesso dall’altro ramo del Parlamento, volto ad inasprire in modo eccessivo ed indiscriminato le pene in materia di reati contro il patrimonio culturale. A suo avviso, infatti, sono previste misure draconiane che rischiano di riverberarsi anche nei confronti di soggetti che non sono criminali, ma che al contrario esercitano la loro professione con assoluta competenza ed avendo alle spalle una forte e solida tradizione. A tale riguardo stigmatizza, ad esempio, quelle previsioni che sanzionano l’illecita detenzione di beni culturali e che, nel loro indefinito ambito di applicazione, rischiano di coinvolgere anche i comuni cittadini o gli esercenti l’attività assolutamente lecita di vendita e commercio di oggetti di antiquariato. Questi ultimi, peraltro, già si trovano ad operare con grandissima difficoltà in un mercato che presenta condizioni economiche di partenza nettamente svantaggiose rispetto ad altri Paesi. Tutti questi elementi di perplessità sono stati ampiamente confermati nel corso delle audizioni odierne e sono altresì coonestati dai numerosi procedimenti penali tuttora in corso, aperti nei confronti di soggetti di fatto assolutamente estranei allo svolgimento di attività delittuose. Si augura dunque che nella fase emendativa siano apportati numerosi e significativi mutamenti al contenuto del citato disegno di legge n. 2864, al fine di delimitare l’ambito di applicazione dell’intervento sanzionatorio ai comportamenti scientemente posti in essere da soggetti dediti ad attività delittuose.

Il senatore LUMIA (PD) ritiene assolutamente non condivisibili le perplessità testé espresse dal senatore Giovanardi. Infatti il disegno di legge già approvato dalla Camera è volto primariamente a prevenire e a reprimere gravi comportamenti illeciti posti in essere contro beni del patrimonio culturale, quali ad esempio il furto, l’appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio, l’illecita detenzione, l’illecita esportazione. Non condivide nemmeno le perplessità relative alla nozione di bene culturale, in quanto tali incertezze definitorie allignano da tempo nel sistema giuridico e non sono certamente imputabili ai disegni di legge in esame. Al contrario, ritiene assolutamente necessaria una sollecita approvazione di questo importante pacchetto di misure.

Il senatore CASSON (Art.1-MDP) condivide l’impostazione di fondo sottesa ai disegni di legge in titolo e ricorda che, fin dalla XV legislatura, le Camere hanno tentato di regolamentare tale materia con l’obiettivo di rafforzare l’efficacia dissuasiva dei comportamenti illeciti adottati contro il patrimonio culturale.
Con più specifico riferimento al disegno di legge n. 2864, sottolinea che l’articolo 518-sexies del codice penale – come introdotto dall’articolo 1, comma 1, lettera a) – punisce, con la reclusione da sei mesi a cinque anni e con la multa fino a 20.000 euro, ed al di fuori dei casi di ricettazione, chiunque detiene un bene culturale sapendo della sua provenienza illecita. Contrariamente a quanto sostenuto dal senatore Giovanardi, tiene a precisare innanzitutto che tale reato distingue nettamente l’ipotesi dell’illecita detenzione da quella della ricettazione; in secondo luogo che con la previsione in oggetto si puniscono esclusivamente i soggetti che sono a conoscenza della provenienza illecita del bene culturale, con conseguente esclusione della punibilità di qualsiasi ipotesi di dolo eventuale. Ritiene altresì condivisibili altre previsioni contenute nel disegno di legge n. 2864, quali ad esempio i casi di non punibilità di cui al nuovo articolo 518-terdecies del codice penale, così come la previsione di cui al nuovo articolo 518-sexiesdecies del codice penale in materia di ravvedimento operoso. Più in generale ritiene tutt’al più opportuno che in sede emendativa siano apportati piccoli e chirurgici interventi di modifica al disegno di legge n. 2864 come approvato dalla Camera dei deputati.

Prende la parola il relatore CUCCA (PD) condividendo le considerazioni testé svolte dai senatori Lumia e Casson e ritenendo altresì necessario concludere in tempi ragionevolmente brevi l’esame dei disegni di legge in titolo, pur nella consapevolezza che possono essere opportuni alcuni aggiustamenti al disegno di legge n. 2864 rispetto al testo approvato dall’altro ramo del Parlamento.

Nessun altro chiedendo di intervenire, viene dichiarata chiusa la discussione generale e viene fissato il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge n. 2864 – assunto dalla Commissione come testo base per il proseguo dell’esame – alle ore 18 di martedì 26 settembre p.v.
Il seguito dell’esame congiunto, è quindi rinviato.La seduta termina alle ore 16,05.

LynRoma090618[1]Su sollecitazione del Senatore Carlo Amedea Giovanardi, il 19 settembre u.s. si è tenuto alla commissione Giustizia del Senato dove è in corso la lettura della DL 2684 approvato in giugno dalla Camera dei Deputati, presenti il Dr. Filippo Bolaffi in rappresentanza del commercio filatelico ed il Presidente della Federazione italiana mercanti d’arte, oltre al Colonnello Alberto Deregibus vicecomandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

RESOCONTO DELL’INTERVENTO
Il senatore GIOVANARDI (FL (Id-PL, PLI)) esprime forti perplessità sul contenuto del testo trasmesso dall’altro ramo del Parlamento, volto ad inasprire in modo eccessivo ed indiscriminato le pene in materia di reati contro il patrimonio culturale.

A suo avviso, infatti, sono previste misure draconiane che rischiano di riverberarsi anche nei confronti di soggetti che non sono criminali, ma che al contrario esercitano la loro professione con assoluta competenza ed avendo alle spalle una forte e solida tradizione. A tale riguardo stigmatizza, ad esempio, quelle previsioni che sanzionano l’illecita detenzione di beni culturali e che, nel loro indefinito ambito di applicazione, rischiano di coinvolgere anche i comuni cittadini o gli esercenti l’attività assolutamente lecita di vendita e commercio di oggetti di antiquariato.

Questi ultimi, peraltro, già si trovano ad operare con grandissima difficoltà in un mercato che presenta condizioni economiche di partenza nettamente svantaggiose rispetto ad altri Paesi. Tutti questi elementi di perplessità sono stati ampiamente confermati nel corso delle audizioni odierne e sono altresì coonestati dai numerosi procedimenti penali tuttora in corso, aperti nei confronti di soggetti di fatto assolutamente estranei allo svolgimento di attività delittuose.

Si augura dunque che nella fase emendativa siano apportati numerosi e significativi mutamenti al contenuto del citato disegno di legge n. 2864, al fine di delimitare l’ambito di applicazione dell’intervento sanzionatorio ai comportamenti scientemente posti in essere da soggetti dediti ad attività delittuose.

Scarica il pdf del testo dell’intervento del Dr. Giulio Filippo Bolaffi, cliccando QUI

Scarica il pdf del testo dell’intervento del Presidente della Federazione italiana mercanti d’arte, cliccando QUI

Scarica il pdf del testo dell’intervento del Colonnello Alberto Deregibus vicecomandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, cliccando QUI

LaScrittura




Caslino d’Erba, sabato 23 e domenica 24 settembre Weekend culturale ‘tutto sulla scrittura’Un concorso letterario di prosa e poesia, una mostra storica con inediti pezzi unici, tra documenti e strumenti d’epoca, una tavola rotonda per chiarirsi le idee: botta e risposta tra studenti ed esperti. Con ingresso gratuito per tutti.





“LA SCRITTURA A MANO HA UN FUTURO?”.
Indubbiamente provocatorio alla luce dell’innovation tecnology che divora tutto velocemente, il titolo voluto da Fondazione Gennari di Caslino d’Erba per la sua iniziativa storico culturale 2017, realizzata in collaborazione con il Comune e le Associazioni di Caslino d’Erba, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regione Lombardia, del Comune di Caslino d’Erba, di AISP (Associazione Italiana di Storia Postale), CIFO (Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari), Museo dei Tasso e della Storia Postale, Touring Club Italiano, Treccani – la cultura italiana e ALG (Associazione Lombarda Giornalisti).

“Nell’era del digitale in cui viviamo, che sembra avere definitivamente eclissato l’importanza dello scrivere a mano con penna, carta e calamaio, il semplice fatto di riparlarne desta stupore. Significa andare controcorrente, vincere le tendenze divulgative dilaganti e della stessa cultura capitalistica di mercato”, spiega Benito
Gennari presidente dell’omonima Fondazione.

“Scrivere per comunicare, scrivere per tramandare, dai graffiti al digitale… La scrittura è la fissazione di un significato in forma durevole, un modo fondamentale per la comunicazione umana, il mezzo finora più efficace per la conservazione e la trasmissione della memoria. Lo scrivere è nato con l’uomo e con l’uomo vivrà… I graffiti dei cavernicoli sono autentici scrittoi a cielo aperto non mai perduti… Nella scrittura vivono valori imprescindibili per lo sviluppo socio-culturale anche dei giovani, ai quali Fondazione Gennari indirizza da sempre un’attenzione speciale”.

“Una riflessione si è imposta alla base dell’intera iniziativa… – precisa Olivia Carone, responsabile Ambiente in Fondazione Gennari e presidente LabGrade – dato che le nuove generazioni, per la straordinaria diffusione delle nuove tecniche e strumenti di comunicazione, sembrano non ricevere un’adeguata preparazione alla meditazione, alla riflessione, alla consapevolezza di sè che la posa di una penna su un foglio bianco impone, sviluppando in questo capacità introspettive e analitiche che un messaggio elettronico che si esaurisce in pochi secondi, generalmente non stimola”.

E poi, senza i musei, gli scrittoi e le biblioteche l’Italia e l’umanità sarebbero molto più povere, così come una società senza una sua scrittura rischia di restare muta per sempre. E ora che cosa ne sarà della nostra storia presente e futura con la dematerializzazione della scrittura trasportata da impulsi e microonde nello spazio cybernetico?

IL PROGRAMMA
Sabato 23 dalle 14:30 alle 18:00 e domenica 24 settembre dalle ore 09:30 alle 18:00 (orario continuato)
Al Centro Polifunzionale “La Curt” non solo i caslinesi, ma tutti possono avere libero accesso alla “Mostra storica museale della comunicazione ”. (wwwfondazionegennari.com). Tra i pezzi unici esposti, reperti museali del mondo della scrittura provenienti dal Museo dei Tasso e della Storia Postale di Camerata Cornello, in occasione del 500° ANNIVERSARIO della firma del protocollo sull’organizzazione postale in Europa rilasciato alla Famiglia Thurn un Taxis, originaria di Camerata Cornello (Bg), dal Sacro Romano Impero (1517). Tra i pezzi di pregio l’originale dell’apparecchio marconiano per comunicare e ricevere segnali a distanza – insieme al plastico di una Stazione Postale, codici medioevali, manoscritti, lettere, illustrazioni, francobolli e immagini filatelici, strumenti grafici.

Domenica mattina, 24 settembre, dalle 10:00 alle 11:30
Al Centro Polifunzionale “La Curt”, TAVOLA ROTONDA, sempre ad accesso libero, sul tema “La scrittura a mano ha un futuro? Sopravviverà all’era delle tecnologie digitali? Come rivalutarla a partire dalle scuole? Quale importanza ha la calligrafia? Quale il rapporto scrittura-giovanissimi? Dialogo tra gli studenti ed esponenti della cultura, dell’educazione, del mondo accademico, poeti, scrittori. Tra i relatori, Daniele Rota, Canonico onorario Basilica San Pietro, Claudio Ernesto Manzati, Presidente Associazione Collezionisti Francobolli Ordinari, Adriano Bassi, Musicista, compositore, giornalista, Daniela Bianchini, Assistente di Leggere Libera-Mente, Gianfranco Lazzarini, Presidente Museo dei Tasso e della Storia Postale, Moderatore Achille Mojoli, chairmann delle tavole rotonde di Fondazione Gennari e consigliere della stessa.

Domenica pomeriggio, 24 settembre, dalle 15:00 alle 17:00
Nella splendida cornice dell’Anfiteatro all’aperto del Forum Franciscanum, la CERIMONIA DELLE PREMIAZIONI DEL CONCORSO LETTERARIO, il 54° per la prosa, il 20° per la poesia. Il bando del Concorso dedicato agli studenti di ogni ordine e grado degli Istituti Scolastici della Regione Lombardia , inviato a inizio anno a oltre 6mila istituti, ha visto opportunamente titoli diversi. Per la prosa, per le Scuole secondarie di primo e secondo grado e università: “La scrittura a mano ha un futuro? Sopravviverrà all’era delle tecnologie digitali? Prova a riflettere e rispondi a queste domande: “La lettera ha un segreto? Scrivere a mano può essere il segno del pensiero? È poter comunicare agli altri chi siamo veramente?”; per le Scuole primarie “Scrivere a mano e in bella calligrafia è un segno del pensiero? Le lettere hanno un segreto?”. Titolo unico invece per la poesia: “Spedire o ricevere una lettera scritta a mano, osservare la calligrafia, leggere il contenuto, quali emozioni ti suggeriscono? Prova declamare in versi queste sensazioni”.

Alla Giuria del Concorso composta da Pierluigi Amietta, scrittore, saggista, consulente culturale di Fondazione Gennari; Olivia Carone, presidente LabGrade e docente per l’efficienza energetica, coordinatrice scientifica di Fondazione Gennari; Ilaria Rigamonti, Treccani; Romano Franco Tagliati, poeta, scrittore, giornalista; Claudio Ernesto Manzati, Presidente Associazione Collezionisti Francobolli Ordinari, Renzo Magosso, consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti, promotore dell’ampliamento dell’iniziativa di Fondazione Gennari ai carcerati; Barbara Rossi, psicologa psicoterapeuta, fondatrice del progetto Leggere Libera-Mente, che si svolge in carcere a Opera – che ha esaminato e valutato oltre 200 elaborati tra i circa 900 pervenuti, l’onore della consegna del 26° Premio Regionale Luigi Gennari 2017 ai vincitori assoluti, la statua in bronzo “Il Dono” realizzata dall’artista non vedente Luigi Turati.

Per la 2.a volta – la 1.a è del 2016 – anche quest’anno Fondazione Gennari ha allargato la partecipazione ai carcerati della Casa di Reclusione di Milano Opera, operativi all’interno del Laboratorio Leggere Liberamente.

IL COMUNICATO STAMPA Scarica testo completo del comunicato stampa completo, cliccando QUI

IL PROGRAMMA Scarica la locandina del Programma e della tavola rotondo cliccando, QUI

LA MOSTRA Scarica il pdf che riassume i contenuti ed il percorso espositivo, cliccando QUI

LA FONDAZIONE GENNARIcompie settant’anni dedicati agli altri e oggi è sempre più giovane, scarica il pdf con la sua cronistoria, cliccando QUI

I CONTATTI Fondazione Gennari – Segreteria operativa: 20147 Milano, Via Legioni Romane 24 – cell. 3485861961 Forum Franciscanum di Caslino d’Erba, Como – fondazionegennari@gmail.com – www.fondazionegennari.com – Ufficio stampa Studio Penisola – Milano – tel 02 55187724 – Raffaella Zoboli cell. 3288210059 – raffaellazoboli@studiopenisola.it

LocandinaMostra20171007LocandinaPremio20171007
















La macchina organizzativa per la consegna del Premio Filatelico 2017 a Pietro La Bruna è in pieno movimento, la cerimonia si terrà alle ore 11.00 di sabato 7 Ottobre come di consuetudine presso la sala consiliare del Comune di Pecetto Torinese che sarà ancora una volta allietata dalla presenza dei ragazzi delle classi ex 4aA ed ex 4aB della scuola elementare che riceveranno premi ed omaggi filatelici offerti dalla Federazione ed dalle ditta Vaccari e Poste Italiane.

Seguirà la visita guidata alla Mostra; il tema della mostra quest’anno sarà dedicato alla Serie Ordinaria della Flora che vedrà esposte ad invito le seguenti collezioni:

• SERIE FLORA 1966-68 Affrancature dal 30.4.1966 al 30.3.1974
Collezione di Storia Postale – 60 fg di Roberto Gallo

• I FIORI, TRIPUDIO DI COLORI
Collezione Maximum – 12 fg di Giorgia Obertello

• IL MERAVIGLIOSO MONDO DEI FIORI E FRUTTA

Collezione Maximum – 72 fg di Italo Greppi

• TRA MONTI E VALLI IN FIORE Collezione Tematica – 84 fg di Bruno Bonanate

• ALBERO, BOSCO E FORESTA
Collezione Tematica – 120 fg per gentile concessione di Pasqualina Delpiano

Particolarmente bella la serie scelta quest’anno da parte dei soci come l’annullo e la cartolina commemorativa che riproduce alcuni dei disegni dei ragazzi. A conclusione della mattinata il pranzo sociale presso il Ristorante “La Ciliegia d’Oro” alle ore 13.00. Mentre la sera precedente, Venerdì 6 ottobre è prevista una cena in onore di Pietro La Bruna presso il Ristorante “I Sibilla”.

Prenotazioni alla segreteria via email a segreteria@cifo.eu o ad Eugenio Laguzzi 337218773

Pubblicato il 16-09-2017
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457_big[1]Il 12 settembre u.s. è stata approvata alla Camera dei Deputati la proposta di legge dell’On. Fiano sull’apologia del fascismo, tale proposta (scarica il testo dell’art I cliccando, QUI ), come voluto dal proponente, prevedrebbe un modifica del codice penale, all’interno dei delitti contro la personalità dello Stato, di cui al titolo I del libro secondo, che punisca chiunque propagandi le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco.

Possiamo immaginare che rientrino nella legge anche le immagini dei francobolli del Ventennio, non tanto per la presenza del volto di Mussolini, che compare solo in 6 esemplari commemorativi della Fratellanza d’armi Italo-Tedesca nel gennaio-aprile del 1941, quanto per la presenza del fascio romano.

Per ora è meglio non sbilanciarsi, dato che la proposta deve passare al Senato, ma, ed è il caso di dire, c’è molto nero all’orizzonte per commercianti e collezionisti se la proposta diventi legge. Giacomo Luppi – Delegato CIFO per la filatelia giovanile

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Martedì 19 settembre p.v. alle 12.00 sono stati convocati in Commissione Giustizia al Senato, su iniziativa del Senatore Carlo Amedeo Giovanardi, per una udienza conoscitiva, rappresentanti del mondo dell’antiquariato, dei mercanti d’arte e delle case d’Asta.

L’udienza si è resa necessaria per una attenta disamina degli effetti del testo DDL 2864 (Scarica il testo del DDL) approvata alla Camera in giugno ed attualmente all’esame del Senato, che introduce un nuovo capo del codice penale relativo ai reati derivanti dal possesso e del commercio di beni culturali.

L’indeterminatezza del bene culturale, che ha già creato gravissimi problemi per quanto riguarda commercianti di materiale Storico Postale, ha creato un vivo allarme tra gli operatori ed i collezionisti per la indeterminatezza delle fattispecie incriminatrici e per l’inasprimento delle pene. Claudio Ernesto Manzati
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Pubblicato il 14-09-2017
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Un splendida notizia per gli associati del CIFO che da sempre hanno seguito la Storia Postale e la Filatelia Tradizionale…..….dei giorni nostri come amava ripetere Giovanni Riggi di Numana.La Federazione Europea della Associazioni Filateliche e quella Internazionale promuoveranno a PRAGA 2018 l’esposizione a concorso su soggetti o emissioni dall’anno 2000 in avanti e dal 1980 in avanti per l’esposizione WSC ISRAEL 2018.



Collezionisti e studiosi delle serie ordinarie quali: Castelli, Alti Valori cifre, Donne Nell’Arte, Prioritario, Posta Italiane e non ultima la serie Leonardesca e delle Piazze d’Italia, è giunto il vostro momento, finalmente queste collezioni saranno valorizzate anche in campo competitivo internazionale.


Ad ISRAEL 2018 con la Classe Moderna si vuole incoraggiare i collezionisti ad esporre al più alto livello e dimostrare alle amministrazioni postali che esiste un vasto numero di filatelisti che raccolgono e studiano i francobolli emessi dagli stati e distribuiti dalla Poste nazionali anche dopo il 1980.


Il Comitato Organizzatore di ISRAELE 2018 accetterà partecipazioni conformi ai regolamenti F.I.P. sia per la Filatelia Tradizionale, che di Storia Postale che contengano materiale filatelico emesso dalle Autorità Postali dopo il 1980, ed indica che potranno essere presenti anche in una piccola percentuale materiale emesso prima del 1980, a condizione che sia importante e pertinente.


Le partecipazioni di Filatelia Moderna saranno giudicate secondo gli SREV attualmente in vigore per i suddetti due F.I.P. classi. L’assegnazione dei punti disponibili riconosce che il materiale moderno è degno di studio e in molti casi difficile da acquisire, trattare e presentare mentre il breve tempo decorso dal momento dell’emissione non ha fornito un’accurata indicazione di importanza o
rarità.



Ma la cosa veramente importante è che l’accettazione di una partecipazione in questa classe non impedisce l’accettazione delle iscrizioni in qualsiasi altra classe. Un chiaro invito a seguire anche il collezionismo moderno oltre a quello tradizionale classico pre UPU.





In allegato il pdf del regolamento espositivo di Praga 2018 scaricabile cliccando QUI e per WSC di ISRAEL 2018, cliccando QUI

Pubblicato il 14-09-2017
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Il 24 giugno U.S. su proposta del Ministero dei Beni Culturali, fù approvato in tutta fretta dalla Camera dei Deputati, il D.L. qui allegato e scaricabile cliccando qui . I mesi estivi hanno permesso una lettura attenta, da parte dell’Avv.to Andrea Valentinotti, che riportiamo integralmente qui di seguito. unitamente ai primi commenti di membri attivi del Gruppo di Modena. Nel frattempo il Dr. Famiglietti D.G. degli Archivi di Stato sta diramando le convocazioni per l’incontro che si terrà al MiBACT martedì 26 settembre p.v. nel quale verrà presentato il testo della circolare ai sovraintendenti dei beni archivistici. CEM
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Commento al DDL n. 2864 da parte dell’Avv.to Valentinotti – andrea.valentinotti@live.it






Da una prima lettura del Disegno di Legge approvato dalla Camera dei Deputati, sorgono dubbi e perplessità.In primis, il DDL va considerato una sostanziale riforma del Codice Penale in materia di vendita, sottrazione, impossessamento, alienazione, traffico, danneggiamento, contraffazione, di beni culturali. Purtroppo, a parere di chi scrive, si tratta di una riforma estremamente confusionaria, frammentata, e non organica che anziché risolvere dubbi, peggiora una situazione già da tempo critica ed incerta. Ma procediamo per gradi.

Il DDL aggiunge al codice penale il Titolo VIII bis, ossia la categoria “dei delitti contro il patrimonio culturale”, composto a sua volta da diciassette articoli. I primi (artt. 518 bis, ter, quater, quinqiues) introducono autonome fattispecie di reato per furti ed ogni forma di appropriazione contra legem di beni culturali (fattispecie di reato commesse al fine di trarne per sé profitto).Il primo elemento di spicco di detti articoli, è la forbice tra minimo e massimo edittale previsto: si va da un minimo di un anno di reclusione fino ad un massimo di dodici anni (nel caso di furto di beni appartenenti allo Stato, se commesso da chi in precedenza avesse ottenuto concessione di ricerca).

Tale ampia forbice porta necessariamente ad una sin troppa libertà di valutazione e discrezione da parte del Giudice, non essendovi all’interno degli articoli alcuna indicazione sugli elementi da tenere in considerazione ai fini della quantificazione della sanzione, nonché alla soglia di punibilità (ad esempio valore storico o economico del bene). Altresì reati con pene edittali così elevate, porterebbero, presumibilmente, all’esclusione della causa di non punibilità per tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p.Entrando nel merito, il legislatore nulla dice circa la natura giuridica di bene culturale. Vi è di più, in quanto nella riforma si fa riferimento a “beni culturali”, mentre in altri la pena è aggravata se i beni culturali sono “appartenenti allo Stato”. Ne consegue, sempre a parere di chi scrive, una grande confusione. Conseguentemente, i beni culturali possono essere tali anche se non appartenenti allo Stato e quindi appartenenti a privati? Il Codice dei Beni Culturali introdotto nel 2004 (ancora vigente) all’art. 10 indica che “Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico”. Quindi, il Codice dei Beni Culturali considera beni culturali sono quelli appartenenti allo Stato, con l’eccezione di alcuni enti con particolari interessi, in via eccezionale.

Il legislatore invece ora sembra andare in direzione opposta, allargando il confine tracciato nel 2004; così fosse, ci si troverebbe dinnanzi ad orientamenti ed interpretazioni troppo liberi, senza una definizione chiara ed esaustiva su cosa i collezionisti, commercianti, organi della P.A. debbano intendere per bene culturale.L’ultimo articolo (518 sexies), può essere definito una fattispecie residuale di chiusura, in quanto punisce chi, per qualsiasi scopo detiene beni culturali. La presenza di questo articolo fa riflettere sull’intenzione del legislatore di sanzionare ogni sorta di possesso di beni culturali senza presunto titolo.Il DDL prosegue introducendo gli artt. 518 septies, octies, i quali disciplinano attività connesse alla vendita ed alienazione dei beni culturali. Tali norme quindi si rivolgerebbero non solo a soggetti che ricoprono attività di compravendita commerciale, ma anche a chi “aliena” per qualsiasi ragione beni considerati culturali.

L’art. 518 octies in chiusura prevede un aumento di pena se i fatti sono commessi da chi è commerciante professionista. La presenza di questa circostanza aggravante lascia intendere ancora una volta che il legislatore abbia voluto in ogni punto della riforma “usare la mano pesante”, sanzionando ogni soggetto, a prescindere dall’occasionalità del fatto.

Infine, l’art. 518 septiesdecies prevede la confisca obbligatoria a seguito della sentenza di condanna (anche in caso di patteggiamento), confisca che ha come oggetto le cose “che servirono o furono destinate a commettere il reato e delle cose che costituiscono il prodotto, profitto, o il prezzo”. Per fare un esempio pratico, potrebbe essere oggetto di confisca il computer utilizzato per vendere tramite e-commerce un bene giudicato culturale, oltre che il bene stesso.

Cosa cambierà quindi se il DDL verrà approvato in via definitiva?
La situazione già ora drammatica del mercato filatelico potrebbe subire un ulteriore peggioramento, in quanto questa riforma è ancora più imprecisa rispetto a quella del 2004. Cosa sia un bene culturale, il legislatore non ce lo spiega; chi debba valutare se un bene possa essere definito culturale, la legge tace. Con questa riforma chiunque detiene un bene potrebbe essere accusato da una qualsiasi Sovrintendenza ed essere oggetto di indagine e successivamente di un processo penale, rischiando le pene severe sopra indicate, in particolare se egli è un commerciante professionista con regolare partita IVA.

Potrebbe essere auspicabile l’inserimento prima dell’approvazione definitiva di una sorta di “sanatoria” sui beni filatelici sino ad oggi in commercio e che si faccia riferimento solamente a quei beni trafugati e sottratti con relativa e specifica denuncia precedente ai ritrovamenti dei beni contestati. Questo anche in ragione del fatto che non è da escludersi che la riforma vada applicata retroattivamente, e cioè a fatti pregressi al momento dell’entrata in vigore della nuova legge, qualora il Senato dovesse approvarla.
Ciò si verificherebbe nell’ipotesi di cui all’art. 518 sexies (illecita detenzione di beni culturali), poiché, trattandosi di reato permanente, chi si trovasse già in possesso di beni giudicati culturali da incalcolabile tempo, al momento dell’entrata in vigore della riforma sarebbe sanzionabile ai sensi del citato articolo.

Il commento dell’Avv.to Andrea Valentinotti è scaricabile come file pdf cliaccando QUI


Giuseppe Buffagni
Cari amici, ma soprattutto caro Carlo Giovanardi,
vi prego di leggere attentamente il commento del nostro, ottimo Avvocato Valentinotti al riguardo di una legge già promossa dalla Camera dei deputati e che presto sarà in Senato. Non si tratta di una legge stalinista o nord coreana ma italiana.

carcere[1]In pochissime parole noi collezionisti, non solo di francobolli, ma di storia postale, di monete di libri e di tutto quello che può essere collezionato, siamo già colpevoli. Non soggetti a un rimprovero verbale o una tirata di orecchi, ma addirittura ………..fino a 12 anni di detenzione………..!!!!!!!??. Perché??????


Perché deteniamo “beni culturali” non meglio identificati, ma comunque beni demaniali. Ce li ha venduti lo stato (mi viene difficile scriverlo con la lettera maiuscola e quindi mi processeranno? anche per questo?)? Non importa siamo colpevoli comunque. Li ha regalati lo Stato alla Croce Rossa , non importa siamo comunque colpevoli.

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E’ incredibile ma purtroppo è così. Se questa legge assurda verrà approvata anche in Senato dobbiamo o diventare tutti carbonari e nasconderci e trovarci in cantine o sottotetti altrimenti buttare tutte le nostre collezioni nel più vicino fiume possibile, ma ancora meglio bruciarli affinché non rimanga traccia.

A me sembra di essermi svegliato da un incubo. Credo che l’unica strada da seguire adesso sia quella politica. Chi può su muova e in fretta altrimenti creeremo un movimento politico , di noi poveri collezionisti che per anni abbiamo comperato francobolli allo Stato, finanziandolo, e oggi ci tratta in questo modo. Io non vedo altre soluzioni. Chi ne ha si faccia avanti che è sempre il benvenuto.

Non sarebbe forse giusto, come vi ho già detto, richiedere un parere un po’ più in alto in sede europea, sul dichiarato divieto di commercio e collezione di francobolli e lettere che si sta impostando in Italia?