Ho ricevuto stamattina la lettera che pubblico integralmente da un amico comune che mi indicava nell’email di accompagnamento:
ti allego un breve scritto che se riterrai opportuno potrai pubblicare, altrimenti nessun problema.
Nel leggerla mi è venuto alla mente una foto si solo 12 mesi fa, come oggi sabato al capodanno filatelico di Modena, che pubblico volentieri assieme a questa “Lettera Aperta” nella speranza di poterci trovare assieme presto a parlare di filatelia senza livore e senza rancore.
Claudio Ernesto M.
Cari amici collezionisti,
non ho meditato più di tanto, dopo aver letto quanto riportato sulla rivista n. 6 “L’odontometro”, nel mettere giù queste considerazioni strettamente personali e relative all’articolo: “Quel polpettone del Sassone specializzato”. Mi pare scontato che tra i signori Manelli e Carraro non scorra buon sangue. Non fosse altro per le lettere aperte inoltrate in rete che ne scandiscono il livore, professionale e non. Questo però a noi collezionisti “non ci sfiora più di tanto”! Spiace, al contrario, che due insigni figure del mondo filatelico scandiscano il loro operato a colpi di fioretto e sciabola. Questo modo poco anglosassone finisce, in fondo, per denigrare entrambi. Noi che siamo al di fuori di certe logiche siamo autorizzati a pensare tutto di tutti in seguito alle varie considerazioni che a volte sfiorano anche il fazioso. Il constatare che, chi redige questo o quel catalogo o rivista che sia, privilegia la quartina del…., il valore singolo del…., le buste del……, esclusivamente “pro domo sua” non credo sia l’input ideale per un neofita che si affaccia al collezionismo filatelico. La pubblicazione di certificati peritali che l’un smentiscono l’altro non credete sminuisca chi li redige? Tanto nessuno è infallibile, prima o poi la cantonata la prende l’altro!!!! …chi ci paga però siamo sempre noi!!!!! Con rammarico devo effettivamente considerare che questa guerra, d’apparente aspetto nobile ma dura e cruda nei fatti, non giova proprio a nessuno. Se “i panni sporchi si lavassero in famiglia” forse qualche bagliore in un infinito scuro, quale quello del collezionismo odierno, si potrebbe intravedere. Siamo in recessione politica ed economica, perchè alla recessione filatelica bisogna pure aggiungerci gli scontri polemici e, scusatemi, anche pretestuosi. Noi medici siamo abituati a porci al “pubblico ludibrio” ossia alla critica di tutto l’ambiente accademico. Quando Roentgen scoprì i raggi X espose in aula magna in Università quanto inventato. Se ne beccò di tutti i colori dai baroni della medicina consolidata dell’epoca. Poi come andò a finire credo sia nella salute di tutti noi. Per similitudine quindi, invece di schermirvi a distanza, perchè non porvi di fronte al padiglione dei collezionisti in modo da palesare tutte le vostre rimostranze, contraddittori, pareri contrastanti di esclusiva logica e pertinenza filatelica? Dei vostri rancori personali fatene altro uso con preghiera che sia strettamente privato. L’ipotesi potrebbe essere, ad esempio, un “face to face” in un consesso qualificato come quello del prossimo Verona. Forse sarà una utopia di un semplice collezionista di provincia il voler mettere insieme due grosse figure della filatelia. Credo diventi però stimolo a chi ha voglia di allargare i suoi orizzonti culturali e, quel che più conta, vuole bene alla filatelia. “Yes, we can” è stato lo slogan elettorale dell’ultimo presidente degli States ma, a questo preferirei, “I have a dream” di Martin Luther King del 28 agosto del 1963. E’ passato qualche anno ma ci si può credere ancora, a volerlo! Spero di non aver alterato equilibri personali è solo la stima filatelica che ho verso questi due “nobili” appassionati, che tanto hanno dato e “devono continuare a dare” nel campo filatelico, che mi ha portato a queste considerazioni nell’esclusivo interesse di tutti gli appassionati di questo magnifico hobby. Con i migliori riguardi per entrambi. Gianni Vitale
Carissimo Dottor Vitale,
ho letto la Sua “lettera aperta” diretta al sottoscritto ed al Signor Manelli, e mi pare doveroso risponderLe.
Condivido pienamente quasi tutto quanto Lei scrive, tranne che per un particolare: io non ho mai acceso nessuna polemica e non ho livore nei confronti di nessuno, ad iniziare questa triste e squallida storia è stato, per motivi che ancora non mi sono ben chiari, il Signor Manelli. Mi sono limitato a rispondere alla sua prima “lettera aperta” per precisare alcuni punti non veritieri, concludendo poi che non avrei più risposto a nessun tipo di provocazione, e così farò anche per il futuro.
Concordo pienamente con Lei che queste polemiche sono inutili e dannose per la Filatelia. Ma tenga presente che, a differenza di quanto accade nella Sua professione, se (come è successo) la mia professionalità e onestà vengono messe in discussione agli occhi non solo dei colleghi ma anche dei collezionisti (e quindi, per citarLa, non solo “alla critica di tutto l’ambiente accademico”), non c’è nessun ordine professionale o relativa deontologia che vengano a tutela della mia immagine, obbligandomi così ad intervenire personalmente.
L’alternativa sarebbe stata quella di querelare il Signor Manelli, ma ne sarebbe davvero valsa la pena?
Preferisco continuare ad ignorarlo: chi mi conosce personalmente e professionalmente (da oltre trent’anni) avrà sicuramente un’opinione ben chiara riguardo a questa vicenda. E tanto mi basta.
Con stima e amicizia, Gianni Carraro.
Egr. Dott. Vitale,Caro Collega,
I have a dream too.In realtà l’articoletto già pronto da alcuni mesi a titolo “I have a dream”, che inserirò in uno dei prossimi numeri de “L’Odontometro”, si riferiva alla vicenda periti di cui mi sono occupato ormai più di un anno fa’, ma potrebbe essere titolo per molti altri articoli.
Più che un sogno, e quindi una speranza per il futuro, il mio è un pensiero anzi una nostalgia rivolta a un passato ormai remoto:
– ma se “quel circolo di Firenze” non fosse mai morto,
– se le cose fossero andate avanti come erano andate avanti per tanti anni, in modo naturale con l’entusiasmo che solo il collezionista puro e duro, deciso a tutto pur di accaparrarsi un Vespucci DA o un Marco Polo CD può capire e provare,
– è stato proprio necessario, anzi giusto, anche alla luce dei risultati ai quali assistiamo oggi, lasciare quel patrimonio di conoscenze e abbandonare a se stessi, per troppi anni, quello stuolo di soci appassionati collezionisti, entrati a loro insaputa in un “parco clienti”, che per tanto tempo, guidati dal Com.te G. Verzocchi, avevano partecipato e animato la vita filatelica di quel gruppo? Beh direi che non c’è molto da dire, con i se e i con i ma non si è mai andati avanti ma siccome è lecito sognare, my dream is, il mio sogno è che la via della Filatelia Specializzata che percorro ormai da quasi quarant’anni possa di nuovo riprendersi e incamminarsi, come merita, verso una nuova luce.
… i sogni però vanno “aiutati” …… e forse è il caso di chiarire a Gianni Carraro che l’Ordine dei Medici, al quale tu ed io siamo iscritti, è regolato anche da un codice deontologico che è stato ideato soprattutto a tutela dei nostri pazienti non certo per difendere l’iscritto.
… ma poi scusate, Gianni Carraro non era “andato in pensione”?
M. Manelli
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