Si svolgerà all’Archivio di stato di Prato nella mattinata di sabato 17 febbraio; tema: “Posta ed emigrazione. Popoli in movimento, traversate, accoglienza” nell’immagine a lato il pubblico presente al uno dei colloqui degli scorsi anni.
L’ingresso è libero
GLI INTERVENTI IN SINTESI (a cura della segreteria dell’ISSP)
Lorenzo Carra, “Tracce postali dell’emigrazione mantovana nel mondo”Anche dalla “ricca” Lombardia e dal Mantovano, soprattutto dalla “Bassa”, numerosi sono stati coloro che furono costretti ad emigrare in un Paese straniero per cercare vita migliore. Nella presentazione vengono mostrati esempi di corrispondenza intercorsa tra i mantovani nel mondo e quelli rimasti nelle terre d’origine.
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Angelo Piermattei, “I viaggi transoceanici dei Viti, una famiglia di imprenditori”Una raccolta fotografica di quasi duecento lettere dell’Ottocento indirizzate dall’Italia a Vito Viti negli Usa ha permesso di aggiornare la storia della famiglia, impegnata nell’alabastro. Ulteriori ricerche hanno condotto al nipote Giuseppe: fece fortuna in Asia dopo venticinque anni di avventurosi viaggi intorno al mondo.
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Mario Coglitore, “Diaspore postali. Storie di donne e di confini”Dai fascicoli personali, gli elementi per raccontare due vicende, per così dire, parallele di impiegate delle Poste fiumane, costrette ad un esodo forzato verso Torino. Un’emigrazione vera e propria, segnata da fatti molto dolorosi. Storia sociale delle Poste che diventa anche storia delle donne nel Novecento
Paolo Guglielminetti, “Coloni europei costruttori ed utilizzatori delle linee ferroviarie africane”La colonizzazione in Africa fu, di tutte, quella più esigua in termini di flussi migratori dall’Europa: nella maggioranza dei territori subsahariani, infatti, i bianchi non superarono mai le poche decine di migliaia di unità, in larga parte concentrate nelle località costiere. Per loro la ferrovia, ove presente, era spesso l’unico canale di comunicazione economica e sociale con il mondo esterno. Gli oggetti postali costituiscono una testimonianza importante delle loro storie di emigranti in questa terra, al contempo ostile ed affascinante.
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Thomas Mathà, “Emigrazione scienza: l’archivio Bertoloni”L’emigrazione nel mondo della scienza è un fenomeno naturale: con l’evoluzione del mondo universitario e della ricerca, tantissime persone sono state costrette o hanno voluto spostarsi. L’archivio del professor Antonio Bertoloni, di origine ligure ma poi direttore dell’Orto botanico e professore all’Università di Bologna, può illustrare come la posta fosse indispensabile per il settore.
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Giorgio Khouzam, “La posta europea”
Venne fondata dal livornese Michele Meratti alcuni anni prima del 1830, come “agenzia di prelievo e consegna” della corrispondenza dai piroscafi che attraccavano e partivano da Alessandria. Si sviluppò ad opera di due cugini, Tito e Cleto Chini, fino ad ottenere dal Governo egiziano, sotto la direzione di Giacomo Muzzi, l’autorizzazione a gestire il servizio postale, in regime di monopolio, per tutto il Basso Egitto.
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Maria Grazia Chiappori, “Persecuzione e migrazione”
Due raccolte di lettere, entrambe pubblicate per impegno civile degli stessi estensori, testimoni oculari del genocidio degli armeni. Le missive inviate dai coniugi inglesi Harris, che visitano il Paese nel 1896, raccontano la prima ondata di persecuzioni e massacri, nonché l’imposizione dell’esodo. Le epistole del tedesco Armin Theophil Wegner testimoniano l’annientamento definitivo, voluto dal Governo dei “giovani turchi” nel 1915, con le deportazioni nei campi di concentramento e le marce forzate nel deserto della Mesopotamia
Simone Fagioli, “Andare, tornare, ricordare. Filippo Mazzei nell’iconografia filatelica”
Nato a Poggio a Caiano il 25 dicembre 1730, è stato una figura di rilievo internazionale: medico, imprenditore, patriota (tra i padri fondatori degli Stati Uniti), scrittore. Nel 1980, in occasione dei due secoli e mezzo dalla nascita, Stati Uniti e Italia emettono un francobollo a lui dedicato. L’intervento illustra con esempi di francobolli, annulli e buste come l’immagine di Filippo Mazzei emerga da questi media, considerato che la sua iconografia storica è limitata, così che, soprattutto le buste, si basano su ricostruzioni in gran parte fantasiose
Massimiliano Pezzi, “La fortunata carriera di un diplomatico borbonico a Costantinopoli nel Settecento (1740-1794)”
La formazione linguistica ed il successo di un diplomatico borbonico emigrato in un “Paese d’infedeli” attraverso la sua inedita corrispondenza con la corte napoletana, ma anche con amici e conoscenti presenti nelle capitali europee prima della Rivoluzione francese
Michele Caso, “Per un’altra emigrazione: la formazione delle linee aeree a grande raggio verso Asia e Oceania”
L’idea di creare collegamenti aerei postali e per passeggeri tra l’Europa e l’Asia e l’Australia nacque contemporaneamente alle prime linee aeree civili nel 1919, ma chiese quasi quindici anni per arrivare ad un pieno sviluppo. La “corsa” ad Est vide come protagoniste le compagnie Klm dei Paesi Bassi, Air union della Francia ed Imperial airways del Regno Unito.
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