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Modena 6 Aprile 2018.
Cari amici filatelisti, ieri, con il Gruppo di Modena, ci siamo, ancora una volta, recati a Roma, per assolvere al compito di tutelate la Filatelia ed in particolare la Storia Postale.In Piazza Sant’Ignazio, presso il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, siamo stati ricevuti dal Comandante Generale di Brigata Fabrizio Parrulli e dal suo più diretto collaboratore il Vice Comandante Colonnello Alberto Deregibus; componenti della nostra delegazione: il sempre presente e direi infaticabile Senatore Carlo Amedeo Giovanardi, l’amico Giovanni Valentinotti, l’amico Emilio Simonazzi (in rappresentanza della Federazione fra le Società Filateliche Italiane) e lo scrivente.

È stato sicuramente l’incontro più cordiale e concreto tra tutti quelli che finora abbiamo avuto: il Generale Parrulli si è mostrato persona sensibile alle nostre problematiche, ma anche particolarmente attento nell’ascolto alla nostra esposizione, incuriosito dalle vicissitudini vissute da Valentinotti in merito a sequestri, processi e quant’altro.
Tutela

Giovanni ha esposto in modo molto dettagliato e con ricchezza di particolari quanto è a lui successo, evidenziando in particolare gli ultimi quattro mesi trascorsi in compagnia (forzata) di due (a volte tre) Sovrintendenti ai beni culturali, impegnati nell’esame delle migliaia di lettere, a lui sequestrate con la motivazione che “forse” alcune, potessero essere di importanza storica o culturale, senza però trovare assolutamente nulla che giustificasse quei quattro mesi di tempo spesi ad esaminare queste migliaia di lettere, con lo scopo di trovare qualcosa di utile per incrementare ed arricchire il patrimonio culturale, storico ecc. ecc.
Probabilmente questi professionisti hanno avuto la consapevolezza di aver… sprecato tempo inutilmente.

Venendo a conoscenza dei dettagli degli scarti degli archivi (e delle donazioni obbligatorie alla CRI), nonché delle vendite di quintali di carte a partire dal lontano 1871, il Comandante Generale dei Carabinieri si è reso immediatamente conto che stavamo parlando di cose di un valore venale veramente infimo per non dire irrisorio.

Tuttavia, ci è stato fatto presente che, raramente i carabinieri autonomamente procedono a sequestri o indagini in merito, perché, normalmente, intervengono su segnalazione dell’Autorità Giudiziaria o su segnalazione di furto, anche se, qualche volta, può accadere che sia il Carabiniere stesso, per eccesso di zelo, a procedere in modo autonomo. Al riguardo ci è stato detto che a breve si terrà una riunione con tutti gli Ufficiali del Nucleo, per informarli e cercare così di non trascendere nello svolgimento dei propri compiti.

Abbiamo informato il Generale Comandante che ci sono stati incontri con il Dottor Gino Famiglietti, Direttore Generale Archivi, condividendo l’impegno di tenersi reciprocamente aggiornati in merito alle normative, nonché di operare, fattivamente, per la tutela del Patrimonio culturale, dedicando tempo ed energie solo per oggetti di una certa importanza storica e/o culturale.
Cosa che peraltro ci era già stata riferita anche dal Dott. Famiglietti il quale aveva espresso tutti i suoi dubbi sull’interesse storico dei materiali sequestrati, oggetto dei processi in corso.

La nostra delegazione ha concordato di tenere aggiornata l’Arma sull’evolversi degli eventi, impegnandosi ad inoltrare le documentazioni relative agli scarti ed alle donazioni alla CRI, al fine di provare in modo quanto più consistente possibile tutte le nostre affermazioni.

Il Generale Comandante ci ha cordialmente ringraziato non solo per la visita, ma anche per averlo messo al corrente di tutte le operazioni di sequestro che stanno recando pesante danno al settore filatelico ed ai commercianti in particolare, intimidendo tutti i collezionisti che, spaventati dalla minaccia di possibile sequestro, restano bloccati in attesa di vedere come si risolverà il problema.

Al momento stiamo lavorando per poter organizzare un Convegno a Roma, assicurandoci la presenza di tutte le Autorità finora coinvolte, Magistratura compresa, con la finalità di fare il punto sulla situazione, nell’attesa che una legge scritta in modo comprensibile, una volta per tutte, metta la parola fine a questa incertezza e ci permetta di dedicare tranquillamente e serenamente il nostro tempo libero alla filatelia, senza il timore di incorrere nelle maglie di una “giustizia” incomprensibile ai più.

Modena, 6 aprile 2018 PER IL GRUPPO DI MODENA – Giuseppe Buffagni – tramite “Il Postalista”

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