L’esperienza della Seconda Guerra Mondiale provocò una profonda lacerazione nel territorio europeo, lasciando significativi segni nel tessuto sociale ed economico degli Stati coinvolti. Eppure da tale esperienza nacque fin da subito il progetto, ancora in fieri, di creare una nazione Europa costituita dalla confederazione degli Stati nazionali, sul modello degli U.S.A., per prevenire con politiche economiche, commerciali e sociali il ripetersi dell’esperienza del recente conflitto bellico.
Numerosi furono gli accordi commerciali ed i trattati che portarono all’istituzione di organismi e organizzazioni comuni, così come furono numerose le iniziative culturali per sostenere e rafforzare nei popoli il nascente spirito europeo. Tra queste, in ambito filatelico, l’istituzione di una emissione annuale di francobolli congiunta tra tutti i Paesi europei.
La prima emissione fu quella dedicata all’Europa e alla sua costruzione, come simboleggiato dalla vignetta dei due valori, emessi il 15 settembre 1956 dalle Amministrazioni Postali dei sei Paesi appartenenti alla CECA, Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (Belgio, Francia, Repubblica Federale di Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi).
Con l’istituzione della CEPT, la Conferenza Europea delle Amministrazioni delle Poste e Telecomunicazioni, nata nel 1959 con lo scopo di uniformare sul territorio europeo le norme del servizio postale, l’emissione congiunta dedicata all’Europa, che avvenne nel 1960, interessò tutti i 19 Paesi aderenti alla Conferenza.
Le emissioni Europa – CEPT mantennero dapprima la consuetudine istituita nel 1956, di utilizzare una vignetta comune a tutti i Paesi fino al 1974, anno nel quale, con l’emissione del 29 aprile, fu deciso di lasciare ad ogni Paese emittente la libertà di interpretare nelle vignette un tema comune. Da allora, l’emissione dedicata all’Europa, non solo continua a favorire il rafforzamento dello spirito europeo, ma contribuisce anche alla conoscenza delle peculiarità di ogni singolo Stato membro.
E quest’anno, in occasione della 65ª emissione, il tema scelto, gli antichi itinerari postali, offre a tutti gli europei l’occasione di comprendere meglio quanto, secoli prima della politica, le comunicazioni postali abbiano saputo unire i diversi popoli. E a noi italiani offre l’occasione di riscoprire l’orgoglio dell’enorme contributo, in termini di cultura di innovazione, che l’Italia ha dato alla nascita della modernità.
E’ l’Italia del Rinascimento la patria del sistema postale, di un sistema di trasporto della corrispondenza organizzato in “poste”, stazioni lungo le vie di transito dove i corrieri a piedi o a cavallo potevano fermarsi nel percorso di consegna della corrispondenza, scomponendo così l’itinerario in tappe e, all’occorrenza effettuare il cambio degli animali per mantenere costante l’andatura.
Ed è sempre l’Italia la patria di Francesco Tasso, capostipite della famiglia Tasso di Cornello, che tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, avviò ed organizzò il sistema postale asburgico, collegando in maniera sistematica le principali città in Europa, gettando le basi per la nascita delle moderne poste europee.
Fabio Gregori – Responsabile Filatelia -Corporate Affairs
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