Inserito 24-08-2012
Argomento: (News) by info@cifo.eu

fig-1_fondo-giallofig-2_logo-milanofil-2fig-3_bicchierifig-4_isola_tavolara Segnalo con piacere alcune differenze riscontrate in alcuni foglietti dei vini italiani. Per il momento non saprei se attribuirli a due differenti tirature o meno. Verificheremo con il Poligrafico e poi vi riferiremo. Molti di voi si saranno accorti che le prime vendite dei foglietti per i vini italiani erano contingentate, quando succedono queste cose bisogna sempre avere attenzione alla evoluzione dei fatti. Recentemente ho acquistato un nuovo foglietto e mi è venuto spontaneo il confronto con i primi che avevo acquistato il giorno di emissione. Dal confronto è emerso da subito che il colore giallino della carta era più chiaro e brillante nel secondo acquisto. Poi l’occhio è caduto sul simbolo di Milanofil ed il colore del duomo era significativamente differente: più chiaro e rossiccio nella prima mandata (che chiamerò primo tipo), tendente quasi al bruno nella seconda (secondo tipo). Anche i bicchieri riportati in alto a destra mostrano differenze dei colori, ma soprattutto del grigio che si mostra decisamente più omogeneo nel secondo tipo. Inoltre il leggero fuori registro del colore non dovrebbe variarne il tono nel suo complesso. Allora si è reso necessario studiare i due foglietti in modo un po’ più scientifico. Ero convinto che per i commemorativi sarebbe stato molto difficile avere differenze nella produzione per il fatto che la velocità di stampa delle macchine del Poligrafico è elevata tanto da produrre nell’arco della stessa giornata tutta la tiratura prevista; evidentemente in questo caso si è prodotto un qualche accidente che ne ha differenziato la produzione. Ma vediamo la descrizione delle differenze.
1- Il colore giallino della carta nella primo tipo è coperto da una serie di sottili linee irregolari di colore grigio che interessano anche le parti periferiche di ciascun francobollo in cui il fondo non è coperto dalla vignetta (figura 1).
2- Il colore violaceo del simbolo di Milanofil (figura 2) e delle scritte in cimosa, nonché nei francobolli, è più chiaro nel primo tipo.
3- Il colore grigio dei bicchieri è più omogeneo nel secondo tipo (figura 3). Questo colore è quello che mette maggiormente in evidenza la differenza di stampa, ma non è il solo.

Anche nella figura 1, che riproduce parte del francobollo dell’Aglianico del Vulture, il cielo grigio sembra avere una retinatura meno dettagliata nel primo tipo. La stessa cosa si nota nella stampa dell’isola di Tavolara (Vermentino di Gallura) e del cielo che la circonda (figura 4).

Differenze si notano anche nel colore verde, questo è forse quello che si nota di più in quanto utilizzato per tutti i vigneti riprodotti, ma bisogna fare attenzione alle differenze cromatiche in quanto il dosaggio variabile di uno o più componenti porta inevitabilmente a differenti tonalità. Fino ad ora ho parlato di retinature e non di retini perché questi francobolli, come la maggior parte di quelli stampati dal Poligrafico, sono in rotocalcografia, cioè si tratta di incisioni della stampa di ciascun colore su differenti cilindri e, come anticipato all’inizio ed anche evidente dal titolo, è difficile pensare che la produzione di questi francobolli sia stata effettuata in due distinti momenti ed utilizzando parametri di stampa differenti. Se questi francobolli fossero stati stampati in offset avrei affermato senza ombra di dubbio che siano stati utilizzati due differenti retini di stampa, ma in questo caso la stampa è stata eseguita in rotocalcografia, cioè tramite incisione di sei cilindri, uno per ciascun colore utilizzato. È veramente difficile pensare al rifacimento dei o di una parte dei cilindri. Un’interpretazione chiara potrà scaturire solo da un eventuale chiarimento da parte del Poligrafico.
Luciano Nicola Cipriani (Perito Filatelico) – email: l.cipriani@tin.it

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