Abbiamo il piacere d’informarvi che ieri martedì 31 ottobre 2017 in commissione giustizia al Senato, è stato approvato l’emendamento presentato dal Senatore Carlo Giovanardi che ha cancellato dal DL 2863 relativo a Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale già approvato dalla Camera, il punto relativo al nuovo articolo 518 sexies sull’illecita detenzione di beni culturali, che stabiliva che:
“fuori dei casi di ricettazione, chiunque detiene un bene culturale sapendo della sua provenienza illecita è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni con la multa sino ad Euro 20.000”.
Le recenti vicende relative ai sequestri ed a i conseguenti Procedimenti Penali a carico di detentori di documenti postali, che le sovraintendenze ritenevano essere di proprietà del demanio dello stato, fanno capire quanto pericolosa, terroristica ed arbitraria sarebbe stata questa ipotesi di delitto inserita nel codice penale, soprattutto dopo l’emanazione da parte della Direzione Generale Archivi della famosa nuova circolare che dovrebbe aver chiarito, la differenza tra possesso lecito ed illecito.
A seguito di questa apertura da parte del Governo il Senatore Carlo Giovanardi ha ritirato gli altri emendamenti presentati ad eccezione di due sui quali insisterà in aula perché vengano accolti, visto che comunque il provvedimento dovrà ritornare alla camera dopo la cancellazione dell’ articolo 518 sexies.
Il primo riguarda il “danneggiamento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici” nella parte che punisce con la reclusione sino a 2 anni questa fattispecie anche quando non vi sia dolo ma soltanto imprudenza o negligenza nella loro conservazione: per esempio un bambino che deturpa o strappa un libro antico, un’infiltrazione d’acqua o un incendio che rovina o distrugge un quadro sino alla ruggine che può aggredire una collezione di valore storico. In tutti questi casi al danno per il collezionista si aggiungerebbe anche la beffa del procedimento penale a suo carico.
Il secondo è relativo al sostegno all’emendamento del Senatore Caliendo che prevede giustamente che tutti i nuovi reati, non facciano riferimento soltanto al concetto di bene culturale senza darne una definizione, ma richiamino esplicitamente il codice dei beni culturali in vigore, che nelle varie fattispecie di beni culturali da tutelare circoscrive la tutela al particolare interesse storico, al notevole pregio etc, per non estendere la tutela e la relativa norma incriminatrice a decine di milioni di oggetti di scarso valore in possesso dei privati.
Una buona notizia anche se la strada da percorre per vedere i nostri diritti salvaguardati è ancora lunga, ed un doveroso grazie va al Senatore Carlo Giovanardi che con il Gruppo di Modena rappresenta la parte più attiva nella difesa di noi collezionisti.
Claudio Ernesto Manzati
Presidente CIFO
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