Inserito 03-03-2010
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dscn1161dal nostro inviato a Prato Billy White
Sabato 27 febbraio 2010, dalle 9.00 alle 14.00, con solo una breve pausa-caffè di 15 minuti, si è tenuto a Prato il VII Colloquio nazionale di Storia Postale. Il Palazzo Datini, che ospita ed è sede dell’Istituto di Studi Storici Postali onlus ha, ancora una volta, accolto una nutrita schiera di accademici e studiosi di Storia Postale, che hanno avuto una proficua occasione d’incontro per discutere temi di reciproco interesse. Conduttore e moderatore delle varie relazioni è stato, come al solito, Bruno Crevato Selvaggi, Consigliere dell’Istituto e Vice-presidente della Federazione fra le Società Filateliche Italiane, alla presenza del Direttore dell’Istituto Andrea Giuntini e della Direttrice dell’Archivio di Stato di Prato Maria Raffaella de Gramatica. Le relazioni, saranno tutte pubblicate in un prossimo numero di Archivio per la Storia Postale comunicazioni e società, la rivista dell’Istituto. Mi limiterò pertanto ad accennarvi a quelle che hanno destato maggior interesse e discussione.
Come quella di Claudio Manzati (assente per malattia e letta da Bruno Crevato Selvaggi) – Il fondo Riggi di Numana presso l’Issp: una fonte per la storia postale contemporanea, che ha suscitato curiosità per le rilevazioni statistiche presentate o quella di Mario Mentaschi – Convenzioni postali dell’800. Dalla ricerca in biblioteca alla collezione, che ci ha dato indicazione di un sito tedesco dove sono raccolte e consultabili molte delle convenzioni postali di tutto il mondo o quella appassionante di Donatella Schurzel su l’Archivio museo storico di Fiume a Roma e le lettere degli esuli.dscn1165
Molto interessati e produttive anche quelle di Fabio Vaccarezza – Archivi virtuali d’oggi: l’uso di Internet in filatelia e di Aldo Cecchi – Il progetto “Viaggio nel web”. Flavio Riccitelli ci ha poi portato in volo con – La posta aerea e le fonti d’archivio: Ala Littoria – e Marco Occhipinti è stato di, purtroppo, triste attualità con la sua – Ricostruzione della storia di una lettera terremotata. Da non dimenticare quella di Armando Serra su L’Archivio Massimo delle Poste Pontificie o quella di Giovanni Fulcheris sulle Tariffe della Città del Vaticano e Riccardo Ajolfi che, con le lettere, è riuscito a documentare la presenza, finora ignorata dalla Storia, di 77 italiani nell’inferno di Stalingrado del 1942/43.
Nella Foto in alto l’avvio dei lavori ed qui in basso la foto di gruppo dei relatori al termine dell’incontro.

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