La clamorosa notizia che stiamo cercando di verificare con Poste Italiane, circola da qualche giorno e sembra legata alla razionalizzazione dei processi di raccolta e distribuzione che così come avviene oggi non sono più in grado di assolvere ai livelli di servizio previsti. La Carta della Qualità di Servizio del Giugno 2013 (scaricabile dal link in fondo alla pagina) prevede la consegna dell’89% della Posta prioritaria in J+1 e 98% in J+3. Ricordiamo che il Servizio Prioritario dopo un periodo sperimentale avviato il 1° Dicembre 1997, trovò la sua consacrazione ed il suo avvio ufficiale il 21 Giugno 1999; nell’immagine in alto una lettera affrancata con il primo Francobollo Prioritario emesso il 14 Giugno 1999, realizzato in colore d’oro per poter separare in modo automatico nei CMP la posta ordinaria affrancata a quel tempo con francobolli fluorescenti da questa “Prioritaria” che impiegando questi francobolli speciali, risultava totalmente nera alla luce di Wood. La tariffa per la lettera primo porto per l’interno, inizialmente fissata in 62 centesimi rispetto ai 41 centesimi della Posta Ordinaria rimase invariata sino al 2004 quando venne ridotta a 60 centesimi rimanendo invariata sino al 30 maggio 2006 quando la Posta Ordinaria venne definitivamente abolita ufficialmente perché era stata superata quantitativamente da quella Prioritaria, ma nei fatti perchè maggiormente redditiva. A quel tempo Poste Italiane vantavano che tutta la posta viaggiasse secondo i parametri di qualità previsti dall’accordo di servizio; nelle realtà dei fatti la percezione degli utenti e sempre stata ben diversa ma avendo nel frattempo eliminato la timbratura della data di ricevimento che veniva posta al retro delle buste, una verifica oggettiva negli ultimi anni non si è mai potuta realmente fare. L’associazione consumatori Codacons condusse nel 2007 una verifica sul campo dei tempi di recapito della Posta Prioritaria da cui risultava che solo il 45% delle missive spedite dalla sede di Roma alle sedi regionali, arrivava nei tempi previsti; venne a quel tempo inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica e una segnalazione al Ministero delle Comunicazioni. Successivamente il Fatto Quotidiano nel novembre del 2011 segnalava di una verifica effettuata dal movimento dei consumatori della Puglia insieme alla sezione di Bari, a quel tempo effettuarono una verifica denominata “Facciamolo ap…Posta!” Il test avvenuto il 10 novembre 2011, venne svolto nelle sedi di Andria, Bari, Brindisi, Lecce, San Severo, Molfetta, Ostuni, Trani e Noci. Risultato la consegna media fu di 3,9 giorni con consegna minima in 2 giorni e massima in 7 giorni. Risulta chiaro che Poste Italiane, dopo aver aumentato il 1° Dicembre 2014 la Posta Prioritaria ad 80 centesimi, probabilmente non riuscendo a rimanere nei parametri del contratto di servizio, per assolvere agli obblighi contrattuali si trova costretta a dover trasformare il Servizio Prioritario in Servizio Ordinario. Ci permettiamo di fare una previsione su quali potranno essere i prossimi passi ovvero: una lieve riduzione del costo di spedizione delle lettere 1° porto da 80 cent a 75-70 cent, molto più probabilmente il costo di spedizione potrebbe rimanere a 80 centesimi ma verrebbe portato il 1° porto per l’interno da 20 a 50 grammi. Successiva introduzione di un nuovo servizio Super Super Fast Speedy Flash che più non si può ad un costo superiore agli 80 centesimi. Il tempo ci dirà se la nostra ipotesi aveva un fondamento oppure no, nel frattempo inviamo una lettera di chiarimento a Poste Italiane di cui vi daremo conto.
Claudio Ernesto Manzati – Presidente CIFO
Scarica il pdf della Carta di Qualità di Poste Italiane, cliccando QUI
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