Cari amici, come potrete notare lavoriamo anche durante l’estate. Grazie a Paolo Gazzera vi invio il testo di alcuni documenti importantissimi ai nostri fini.
Il primo del 10 febbraio 1919 documenta come anche i collezionisti si rivolgessero ai Sindaci per chiedere francobolli o lettere per completare le loro collezioni. Questo vuol dire che la cosa era possibile . Sarebbe interessante sapere se ci fu mai risposta a questa lettera.
La seconda è di un commerciante filatelico che si rivolge al Procuratore della Repubblica per chiedere francobolli “..specialmente i valori da 5 e 10 lire…” Evidentemente , anche qui la richiesta era possibile e supponiamo lecita. Anche in questo caso sarebbe interessante leggere la risposta se mai fu scritta.
Infine l’ultima lettera della CRI dove chiaramente e senza ombra alcuna di dubbio, si dice che debbono venire regolati e recuperati “… gli scarti degli archivi…” e se non richiesti da filatelisti e se non hanno interesse storico, passeranno al macero. Se qualcuno avesse gli emails dei Signori archivisti italiani e dei Sovraintendenti ect ect, passi pure questa documentazione ad ulteriore conferma, che le lettere che possediamo sono di provenienza regolarissima. NON SONO DEMANIALI e quindi il loro commercio è più che legittimo.
Vale sempre la mia premessa fatta sempre e comunque che quando c’è furto documentato e provato i ladri ad accertamento avvenuto vanno puniti. Ma se , come sempre accade, le denunce di furto sono generiche e non è identificabile il materiale sottratto, non si può incolpare nessuno. E soprattutto l’onere della prova spetta all’accusa e non all’accusato. Saluti a tutti. Giuseppe Buffagni coordinatore del Gruppo Spontaneo di Modena
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