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Si inaugura oggi, alle 17.00, nel Museo Postale e Telegrafico di piazza Vittorio Veneto 1 in Trieste, la mostra “Cynicus” – agli esordi della cartolina umoristica”, una rassegna curata da Maria Angela Fantini e coordinata dalla Direzione Museale.
“Cynicus” consiste in ben trecento cartoline originali e coloratissime realizzate tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento dallo scozzese Martin Anderson, e offre al visitatore uno spaccato ironico della società inglese dei primi del Novecento. Le diverse cartoline sono state raggruppate a seconda del tema affrontato: il clima, i trasporti, le politiche filosofiche, le gite e i pic nic. Assieme alle cartoline verranno esposti altri documenti e giornali d’epoca che narrano la vita dell’autore. La rassegna, completamente inedita, è stata realizzata a ottant’anni dalla scomparsa di Martin Anderson. La mostra sarà visitabile sino al 28 maggio con il seguente orario: dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 13.00, il giovedì pomeriggio anche dalle 15.00 alle 18.00. Per informazioni, il telefono è lo 040/6764293. Martin Anderson (1854-1932), disegnatore, cartoonist, scrittore, editore, è uno dei grandi protagonisti della storia della cartolina illustrata. Collaborò con numerose riviste, disegnando vignette satiriche; dal 1887 si firmò con lo pseudonimo Cynicus„. Nel 1902 fondò a Tayport la Cynicus Publishing Company e stampò milioni di cartoline, in gran parte di tono umoristico. La sua effervescente personalità e il tratto personalissimo delle vignette gli valsero un enorme successo di pubblico nel periodo in cui la moda di collezionare questi cartoncini colorati raggiunse livelli parossistici. La sua impresa ebbe un triste epilogo: travolto dalla crisi economica e dall’insorgere di altre forme di intrattenimento, nel 1911 fu costretto a chiudere lo stabilimento e morì dopo anni di grandi ristrettezze. Ancora oggi, tuttavia, gode di molto favore tra i collezionisti di cartoline d’epoca del mondo anglosassone, in qualità di fondatore dello stile che viene definito “seaside humor„.

Alcuni cenni storici sull’ attività lavorativa di Anderson
La cartolina illustrata, come ancor oggi la intendiamo, in Gran Bretagna nasce nel 1884, quando le Regie Poste autorizzano i privati a produrre e commerciare cartoncini illustrati adatti alla spedizione. La prima tipografia ufficialmente registrata è la George Stewart di Edimburgo, cui fecero presto seguito numerose altre. Sebbene già nel 1889 Martin componga un set di quindici cartoline per la Blum & Degen, non pensa subito alla grande opportunità di lavoro offerta da questo nuovo mezzo di comunicazione. Forse è ancora troppo assorbito dall’idea di produrre oggetti di un certo pregio artigianale e artistico ma, finalmente, nel 1902 fonda la “Cynicus Publishing Company Ltd.”, con sede a Tayport. La società ha inizialmente sette componenti, tra cui figurano la sorella Annie e John, il più giovane dei fratelli. Vengono acquistate le macchine per la stampa a colori e nel mese di agosto vengono immesse sul mercato le prime cartoline. Il successo è immediato e nel giro di poco tempo il personale coinvolto nella produzione oltrepassa le duecento unità e Martin è uno dei maggiori datori di lavoro della zona. La Compagnia coglie tutte le opportunità per sfruttare al meglio i materiali e introduce importanti – e redditizie – novità, quali la sovrastampa “personalizzata” dei nomi di località e frasi diverse a commento di una stessa immagine per adeguarla a varie occasioni. Martin utilizza nuovamente schizzi prodotti in precedenza, ai quali aggiunge freneticamente nuovi disegni, poiché la forte richiesta nei primi anni del ‘900 provoca un vero boom produttivo. Non è possibile quantificare il numero dei pezzi stampati nei nove anni d’attività, ma il totale è certamente di molti milioni. Nel 1908, però, le cose cominciano a cambiare e la fortuna gli gira di nuovo le spalle, principalmente a causa della generale crisi economica. Nei tre anni successivi si moltiplicano i disperati tentativi per far fronte a bilanci sempre più negativi: Martin e Annie lavorano allo stremo, i lavoranti e i commessi viaggiatori si prestano gratuitamente per salvare l’impresa che dà da vivere alla cittadina, ma invano. Nel 1911 viene ufficialmente dichiarato il fallimento: Martin riesce a salvare solo l’amatissima residenza, il Castle Cynicus a Balmullo (Scozia). Arrendersi, però, non rientra nel suo carattere e compie due altri tentativi per rimettere in piedi la Compagnia, prima a Leeds e poi a Edimburgo. Ricomincia così com’era partito in Drury Lane, con un piccolo, modestissimo locale dove anche dorme e cucina su un piccolo fornello, ma che diventa un animatissimo centro di incontro per le molte persone che apprezzano l’atmosfera di vivacità culturale che Martin ha sempre saputo creare intorno a sé. Fonda l’Athenian Club, una società letteraria che organizza incontri di lettura e dibattito ma arrivano tragici momenti: è il 1915, l’Europa è in guerra. Martin è sempre stato un pacifista, già si era opposto alla guerra anglo-boera, e anche ora manifesta apertamente la propria opposizione alla politica bellica esponendo in vetrina manifesti antimilitaristi. Pur salvandosi a stento dall’arresto, viene boicottato dai negozianti che rifiutano di vendere i suoi disegni. Una sera, rientrando, scopre che lo studio sta bruciando, e non riesce a salvare nulla. Si ritira allora a Balmullo con la sorella Annie, conducendo una vita frugalissima, costellata da continue iniziative per sopravvivere alla miseria. Intorno al 1930 riguadagna una certa notorietà per i suoi disegni politici e su varie testate compaiono articoli e interviste. Il Glasgow Evening News pubblica a puntate l’autobiografia, nella quale Martin espone le vicende salienti della sua vita e le sue linea di condotta, tacendo tutti gli aspetti sgradevoli o negativi, così come aveva sempre fatto. Un atteggiamento che, forse, lo aveva aiutato a superare traversie e a intraprendere sempre nuovi progetti, seguendo un motto che ripeteva sempre:“the best is yet to be” (il meglio deve ancora arrivare). Muore il 14 aprile 1932, senza lasciare nemmeno il denaro per pagare il funerale, tanto che sulla sua sepoltura non viene posta alcuna lapide.

Ufficio Comunicazione Territoriale Friuli Venezia Giulia, Trentino A.A., Veneto Piazza Vittorio Veneto 1 – 34132 Trieste – tel. 040/6764560

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