QUESITO N° 30
Vi invio un particolare dell’immagine del francobollo commemorativo della Battaglia di Bezzecca, proveniente dal blocco foglietto di 3 esemplari “Fatti d’Arme” , emissione del 04.11.2011, acquistato a Roma presso l’Esposizione filatelica Romafil 2011. Mi sono accorto osservandolo che sotto la scritta € 0,60 compare un cerchietto bianco; desidererei sapere se questa varietà sia da considerare una varietà di riporto. Prof. Oronzo Caricato da Talsano (TA)
RISPOSTA
Gent.mo Prof. Caricato, questo è il primo foglietto che vedo con questa piccola varietà, sono noti della stessa emissione foglietti con la stampa dei colori di pochi mm fuori registro ma questo è il primo che mi viene sottoposto. Senza vedere l’esemplare in originale e non avendo avute altre segnalazioni credo che si tratti di una semplice varietà casuale, dovuta all’interposizione di un corpuscolo estraneo nella fase di stampa.
Risposta di Samuel Limongelli – Esperto di varietà di Repubblica
QUESITO N° 29
Vi invio l’immagine di una striscia di francobolli di Posta Prioritaria da 60 centesimi, proveniente da un foglio da 50 valori, senza appendice, codice alfanumerico EA075338824, acquistato presso l’Ufficio Postale di Taranto Centro. Sulla striscia verticale di 10 esemplari, soltanto della 2ª fila, compaiono per tutta la lunghezza delle macchie di stampa, pertanto desidero sapere se si può considerare una varietà o una semplice curiosità.
Prof. Oronzo Caricato da Talsano (TA)
RISPOSTA
Il prioritario da 60 cent., nelle sue diverse tirature, ha avuto numerose varietà, particolarmente per le emissioni: a) millesimato 2004 e quella senza millesimo; queste hanno avuto numerose ristampe alcune delle quali distinguibili in tirature. Le immagini presentate dal socio Caricato si riferiscono ad una varietà nota scambiata a cifre modeste (tra i 10 ed i 20 euro). Si tratta certamente di varietà, però è importante fare attenzione perché esistono numerosi “interventi” postumi fatti con stampanti da computer. Sono facilmente riconoscibili con una buona lente a causa della puntinatura che lasciano queste stampanti. Ad ogni modo l’acquisto del socio Caricato potrebbe essere autentica provenendo direttamente da un ufficio postale.
Risposta di Luciano Nicola Cipriani – Perito Filatelico ed Esperto di Prioritario
QUESITO N° 28
Vi allego alla presente l’immagine di una lettera spedita da Piombino il 19.07.45 ed affrancata per lire 48,25. Fra i francobolli applicati vi è il 10 lire ardesia che fu ritirato il 10.04.48 e i due piccoli valori da 20 cent e 25 cent che furono a loro volta posti fuori corso il 31.12.48. All’arrivo ad Arezzo il giorno successivo (bollo sui segnatasse) fu tassata per lire 4. Ora chiedo cortesemente all’esperto: l’affrancatura di lire 48,25 non corrisponde a nessuna tariffa in vigore all’epoca e la tassazione di lire 4 dovrebbe riferirsi alla mancanza di lire 2 nella tariffa; ma in nessuno dei due casi i conti tornano. Vi ringrazio per il chiarimento che potrete dare.
Costantino Gironi da Gorgonzola (MI)
RISPOSTA
In fondo a sinistra della lettera si nota una E, il bollo di arrivo ad Arezzo, 20.7.49, questo potrebbe fare supporre che si tratti di un “Espresso”. Se così fosse la tariffa sarebbe stata di lire 50 (lire 15 lettera primo porto, lire 35 diritto di espresso) e con un”affrancatura di lire 48,25 mancherebbero lire 1,75. L’Ufficio Postale di Arezzo, ignorando che fra i francobolli applicati alcuni erano andati fuori corso (10 lire ardesia ritirato e 20 e 25 cent posti fuori corso) ha probabilmente tassato per lire 4 della tariffa mancante ovvero lire 50,00 – lire 48,25 = 1,785 lire arrotondato a lire 2,00.
Risposta di Claudio Ernesto Manzati – Esperto di Repubblica
QUESITO N° 27
Nel agosto 2007, presso l’ufficio postale di Lugo, acquistai due fogli del francobollo di “legno” commemorativo della Basilica di San Vincenzo in Galliano (Cantù) e poi li archiviai in un raccoglitore. L’anno scorso anno riguardando la mia collezione, mi sono accorto che un foglio presentava un’anomalia. Il foglio è quasi mancante della fustellatura verticale: meno nella parte sinistra del foglio e molto più evidente verso destra ed il motivo di questo difettoè che la fustellatura è stata impressa nel retro del foglio, come da immagini che vi allego. Vi chiedo se ciò si può considerare una varietà e, nel caso che lo fosse, quale potrebbe essere il suo valore venale. Luigi Francesconi di Lugo (RA)
RISPOSTA
Questo francobollo emesso il 2 Luglio 2007, fu stampato su un supporto legnoso in foglietti da 15 esemplari, come per altri francobolli prodotti su supporti differenti dalla carta (es. seta, pizzo, etc) parte della lavorazione è stata realizzata da aziende specializzate nella lavorazione del tipo di supporto impiegato, a volte anche con tecniche artigianali con la conseguenza che si sono generate una serie di varianti tipiche di una produzione non standardizzata e non su scala industriale. Di questo francobollo realizzato in 100.000 foglietti sono note molte varianti che vanno dalla totale mancanza della tracciatura ad una tracciatura parziale, retroversa o come in questo caso su ambedue i lati. La varietà è abbastanza comune e di poco pregio avendo avuto molteplici varianti come indicato, in generale quelli con la tracciatura spostata verticalmente sono scambiati ad alcune decine di € ad esemplare; molto più pregiata la varietà con la doppia stampa (6 esemplari conosciuti) che sono valutati 2.000 € ad esemplare, ma bisogna fare attenzione ai falsi, realizzati tramite computer e stampanti a getto d’inchiostro. Suggeriamo di conservare questo foglietto integro o al massimo suddividerlo in striscie orizzontali. Risposta di Stefano Finotti & Samuel Limongelli – Esperti di varietà di Repubblica
QUESITO N° 26
Il 2 gennaio u.s. mi recavo all’Ufficio postale di Torino 63, situato in via Gaidano al N° 12 per spedire una raccomandata, che pesavo a casa e risultava essere oltre i 20 grammi e quindi essendo del 2° porto, avrebbe pagato una tariffa da 4,40 €. Avendo a disposizione a casa due prioritari da 2,00 euro, l’ho affrancata pensando che all’ufficio postale avrebbero provveduto per la differenza applicando una TP Label dell’importo di 40 centesimi. La sportellista mi ha riferito che non era più possibile effettuare affrancature miste: o tutta con francobolli oppure tutta con la TP Label. Ho così dovuto aggiungere un francobollo da 0,60 €, acquistandolo seduta stante in quanto l’Ufficio Postale non disponeva di francobolli di piccolo taglio da 10 e 20 cent. pagando 20 cent. in più rispetto alla tariffa regolare. Vi allego la ricevuta per vs. conoscienza e nel contempo volevo sapere se si tratta di una nuova norma postale? Ruben Berta, Torino (TO)
RISPOSTA
Non ci risulta che vi siano nuove norme in tal senso, anche perchè abbiamo sia ricevuto che provato ad effettuare affrancature miste proprio in questi giorni. Riteniamo che si tratti molto semplicemente della decisione di un impiegato ignorante (sulle norme postali) o molto più probabilmente una disposizione d’ufficio presa arbitrariamente dal Direttore di quell’Ufficio Postale per evitare conteggi tra lo scarico delle affrancature con francobolli e quelle automatiche tramite il terminale delle TP Label. In questo senso suggeriamo di contestare sempre richieste di questo tipo, chiedendo di quale norma si tratta e di poterne prendere visione e nel caso in cui non venga presentata chiedere il nome del Direttore dell’Ufficio Postale per poter presentare un esposto. Cosa che è sempre possibile fare anche direttamente nell’Ufficio Postale e che faremo noi come CIFO attraverso il sito dell’AGCM l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato http://www.agcm.it/consumatore–contact-center/come-segnalare.html indicando i dati riportati dal nostro associato. Suggeriamo al nostro associato se possibile di recuperare la busta inviata come prova dell’avvenuto soppruso.
Risposta di Claudio Ernesto Manzati – Esperto di Storia Postale Contemporanea
QUESITO N° 25
Inviandovi l’immagine di un documento postale risalente all’immediato dopoguerra, vorrei chiedere se per caso è a vostra conoscenza di una convenzione fra “TIRRENIA” di Navigazione spa e l’Amministrazione Postale risalente al 6/12/45 approvata con D.M. delle Poste in data 28/12 stesso anno con la quale veniva applicata una riduzione delle tariffe. Vi ringrazio anticipatamente. Zini Guglielmo, Milano (MI)
RISPOSTA
Prima di rispondere ho consultato più esperti in quanto pur non avendo il documento in mano, l’impressione generale dalla pulizia e dall’annullo nitido (tratto simile ad un timbro di gomma) è che sia stata costruita filatelicamente; se non del tutto falsa in ogni sua parte. Con questa premessa, l’oggetto presenta un’affrancatura di 25 cent. che riteremmo assurda a fronte del costo per una lettera 1° porto che alla data di spedizione il 12.10.1946 era di 4 lire (3 lire per la cartolina postale), la riduzione tariffaria anche se la convenzione potrebbe teoricamente esistere, sembra alquanto improbabile, con questo sconto. E’ inoltre strano rilevare che, nel dicembre 1945, le navi della Tirrenia erano ancora requisite dallo Stato a causa della cessata guerra. Non si capisce, pertanto come le poste abbiano potuto fare delle convenzioni con la Società Tirrenia in un periodo ancora di requisizione. (Ogliari, Vol. VI). Di certo non è viaggiata per mare, è stata spedita (se autentica) da Napoli per città, ed ancora una volta non si capisce, come viaggiando per superficie possa aver goduto di una tariffa agevolata di navigazione. Forse la conoscenza di una convenzione, magari mai applicata nella pratica, ha stimolato la fantasia di qualche falsario, ma questi ha comunque creato un’oggetto poco logico, essendo che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Affrofondiremo la ricerca su questa tariffa agevolata se realmente esistita. Per il momento dubitiamo fortemente sull’autenticità dell’oggetto.
Risposta di Claudio Ernesto Manzati – Esperto di Storia Postale di Repubblica
QUESITO N° 24
Allego scansione di lettera per posta aerea x Inghilterra datata Roma 10.12.1945. Essendo indirizzata al Wing Commander Whitaker della RAF potrebbe aver viaggiato con qualche aereo precursore dell’ufficializzazione da parte di Poste Italiane dei voli aerei dell’inizio del 1946? Non si capisce altrimenti perchè il mittente sconosciuto ha messo 5 lire in più e indicato Posta Aerea. Vi sarei grato di un parere.
Roberto Rondi, Tradate (VA)
RISPOSTA
Una risposta certa in questo caso è difficile da darsi ma si possono fare solo delle ipotesi sul come ha viaggiato questa lettera, anche se è abbastanza improbabile che essendo indirizzata ad un pilota della RAF a Londra possa aver viaggiato su un precursore o viaggio di prova dall’Italia all’Inghilterrra. In quel periodo la corrispondenza via aerea per l’Inghilterra era stata sospesa; un’inoltro via aerea era possibilie solamente seguendo la via aerea Roma-Lisbona. Per eccezione le corrispondenze aeree dirette in Inghilterra erano esenti da tasse (tassa di affrancazione per il percorso aereo). Come si può notare dall’annotazione in alto a sinistra, il peso superava i 20 grammi per cui oltre alla normale tariffa (primo porto) di lire 5 bisognava aggiungere il secondo porto che però era lire 3. Per cui l’affrancatura risulterebbe in eccesso di lire 2. Il documento è sicuramente interessante. Si può concludere dicendo che mancando il bollo di arrivo al tergo e difficile poter stabilire con ragionevole certezza quale via la lettera abbia seguito, anche se è molto probabile che abbia viaggiato per via di superficie. Il Documento e comunque interessante per il periodo in cui è stato spedito.
Risposta di Costantino Gironi – Esperto di Aerofilatelia e Giurato Nazionale
QUESITO N° 023
Vi sottopongo un nuovo questito. In allegato l’immagine di un documento postale relativo ad un Atto Giudiziario spedito da Verolengo per Torino, affrancato per lire 65, con due francobolli della serie democratica, più precisamente il 15 lire azzurro ed il 50 lire di Posta Aerea violetto. I francobolli furono annullati con bollo “Verolengo – 7.9.48” il guller impiegato reca nella lunetta inferiore i numeri “63 – 362”. Vi sarei grato se mi voleste far sapere questi numeri a che cosa si riferiscono. Cordiali Saluti.
Costantino Gironi, Gorgonzola (MI)
RISPOSTA
L’annullo è un esempio dei classici annulli di regno detti “frazionari” i cui due numeri disposti proprio come una frazione indicavano al numeratore la provincia di appartenenza e al denominatore il numero dell’ufficio stesso, nel caso specifico 63 indica la provincia di Torino e 362 l’ufficio di Verolengo. L’uso di tali numeri fu introdotto in periodo di Regno dapprima nei timbri dei servizi a denaro e successivamente introdotto negli annulli per la corrispondenza. Il loro uso è riscontrato anche negli anni ’50 e in alcuni casi anche successivamente, purtroppo non aggiungono nulla in termini di valore al documento ma se non altro suscitano curiosità.
Risposta di Aniello Veneri – Esperto di Repubblica e Giurato nazionale jr. di Storia Postale Contemporanea
QUESITO N° 022
Di recente, su un giornale d’economia ho intravisto un articolo che parlava di servizio postale dedicato alle Lettere Riservate a distanza di giorni ripensando al trafiletto mi sono reso conto di non aver mai sentito parlare di questo servizio anche se seguo la storia postale da molti anni. Vorrei sapere da voi, di che cosa si tratta, e se questo è un servizio postale particolare? Vi ringrazio anticipatamente per il chiarimento che mi vorrete fornire e colgo l’occasione per ringraziare il CIFO per il servizio di risposte che mette a disposizione dei propri associati.
Aldo Poli, Bergamo (BG)
RISPOSTA
Si tratta delle lettere sotto i 50 grammi di fascia che sino alla liberalizzazione del mercato erano “Riservate” esclusivamente alla distribuzione da parte di Poste Italiane sul territorio Italiano e non a terzi operatori privati. A far data dal 01.01.2010 con la liberalizzazione del mercato, questa “Riserva” è cessata ed anche le lettere sotto i 50 grammi di peso possono essere distribuite da terzi operatori postali sul mercato nazionale. Le lettere “NON Riservate” sono naturalmente le altre, ovvero quelle superiori ai 50 grammi che erano invece distribuibili da tutti gli operatori privati anche in precedenza.
Risposta di Claudio Ernesto Manzati – Esperto di Postfilatelia (*)
(*) La Postfilatelia è un nuovo termine coniato per illustrare l’incontrovertibile tendenza che a far data dalla fine degli anni novanta ha portato ad una sostanziale riduzione dell’uso dei francobolli per rendere franca la corrispondenza; l’affrancatura con francobolli è ora relegata a meno del 10% di tutta la corrispondenza inoltrata sul territorio nazione (n.d.r. vedasi articoli dedicati su vari numeri de il “Francobollo Incatenato”) ed è prevedibile che in futuro sarà definitivamente abbondanata.
Nell’immagine in alto due lettere non più “RISERVATE” inoltrate da Operatori Postali Privati
QUESITO N° 021
Nel ringraziare la vs. Associazione per aver istituito un così utile servizio, quale il: “CIFO Risponde”, mi permetto di inviarvi un nuovo questito. In allegato l’immagine di un documento postale relativo a stampe aperte spedite da Caserta il 28.10.45 per Roccaromana, affrancate per cent. 10. Nel ricordare che comune di Roccaromana con decreto legislativo luogotenenziale n° 373, l’11 giugno 1945 ritornava a far parte della ricostituita provincia di Caserta”; vorrei sapere se l’affrancatura sia giusta o carente? Vi ringrazio anticipatamente per la risposta che mi vorrete dare. Cordiali Saluti. Costantino Gironi, Gorgonzola (MI)
RISPOSTA
Il valore da 10 c. democratica (così come il 25 c. della stessa serie) non può esistere in uso isolato ovvero non esiste alcuna tariffa postale che ne consentiva l’uso secco. Questo non vuol dire che non possano esistere delle lettere sottoaffrancate come questa in esame, dove le stampe tra sindaci scontavano la tariffa di 20 c. non 10 c. A volte veniva commesso l’errore di considerare una doppia riduzione come stampe tra sindaci in distretto, ma non era concesso a norma di regolamento e l’unica riduzione a metà tariffa ammessa era quella tra sindaci. Risposta di Aniello Veneri – Esperto di Repubblica e Giurato nazionale jr. di Storia Postale Contemporanea