QUESITO N°47
Sono alle prese da tempo con alcune affrancature inspiegabili: tariffe aeree interne all’AOI, nei rapporti con l’Italia e specialmente dall’AOI per l’estero; come quella in immagine, che non tornano con nessuno dei tariffari sino ad oggi pubblicati. Nel caso specifico, si tratta di una lettera Espresso, inviata da Asmara a New York dell’aprile 1937, affrancata di francobollo soprastampato da 2.50 L. Data anche la presenza del talloncino “EXPRES” Mod.24 del 1933, fu considerato tale sia dalle poste italiane sia da quelle USA, come dimostrano i ben 5 bolli postali che occupano tutto il verso. Peccato che il resto dell’affrancatura (1.50 L) non torni con la tariffa in vigore all’epoca, dato che una lettera per l’estero richiedeva 1.25 L per il porto ordinario e altre 1.25 L per il supplemento aereo minimo. Manca quindi almeno una lira di affrancatura e nessuno se ne e’ inspiegabilmente accorto. Vi sono molti altri esempi di affrancature ordinarie e aeree dell’AOI che non tornano coi tariffari pubblicati da G. Micheli, “Posta aerea 1926-2000” edito da Vaccari nel 2000 ne’ con le tabelle del noto lavoro di Filanci-Angellieri, “I servizi postali in Italia”, che sono anche presenti nei 3 articoli di E. Gabbini sui numeri 94, 97 e 103 della rivista “Posta militare” dell’AICPM. Il documento in questione e’ noto, essendo fotografato a p. 202 del II tomo di B. Crevato-Selvaggi “Il regno d’Italia nella posta e nella filatelia”, edito nel 2006 per la mostra di Montecitorio. Colgo l’occasione per chiedevi se, relativamente all’AOI, conoscete altre pubblicazioni, leggi, regolamenti, tabelle di tariffe, oltre quelle dei riferimenti sopra citati, essendo possibile, anzi probabile, che ne esistano altri, di emanazione dei vari Governi dell’AOI. Grazie fin d’ora per l’aiuto che mi vorrete dare Beniamino Cadioli da Modena (MO)
RISPOSTA
Carissimo Beniamino, questa volta purtroppo, possiamo solo circolare ai nostri associati la tua richiesta nella speranza che qualcuno di loro ti possa aiutare a trovare i tariffari originali dell’epoca, se poi le affrancature dovessero permanere errate, non possiamo che presupporre che in quel periodo nell’A.O.I. non vi fosse molta dimestichezza con i regolamenti postali.
Risponde Claudio Ernesto Manzati – Giurato Nazionale jr. di Storia Postale e Filatelia Tradizionale Moderna e Contemporanea
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