affrancaturameccanicaparticolare_nastroQUESITO N°008
Invio foto di una “inquietante” busta corrispondenze affrancate a macchina inoltrata il 13/7/86 da una località ignota, l’ufficio postale della quale aveva il “bollo rotto”, come si legge da annotazione apposta a mano, unitamente alla data citata. Compare anche un pezzo di nastro adesivo blu con il logo di “Poste Italiane” ripetuto, di quelli utilizzati all’epoca per sigillare le assicurate in luogo della ceralacca, sul quale appare “inciso” un annullo circolare anch’esso con la scritta “Poste Italiane”, una sigla “VC” centrale (provincia di Vercelli?) ed una parole di 5 lettere in basso che non riesco a decifrare. L’affrancatura poi… 550 £ è una tariffa che non ho trovato da nessuna parte: all’epoca avrebbe dovuto essere 400 £ e la tariffa più alta (e l’ultima riportata, valida fino al 30/9/2000) sui cataloghi di storia postale ammonta a 450 £. Che dire? la parola agli esperti. Stefano Proserpio (Como – CO)

RISPOSTA
Risposta: “Il documento in questione è davvero strano! Risulta evidente un’applicazione errata della tariffa che come giustamente evidenziato doveva essere di 400 l. e non 550 l., sull’annotazione invece di annullo rotto e conseguente applicazione di nastro adesivo trovo si tratti di un escamotage simpatico e ingegnoso dell’addetto all’obliterazione” Risponde Aniello Veneri – Giurato Nazionale di Storia Postale

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