QUESITO N° 013
Vi invio l’immagine di una cartolina postale da 20 lire della serie siracusana, che è stata inoltrata come Notifica di Atto Giudiziario, gradirei sapere dal vostro esperto sull’uso degli Interi Postali se questo impiego è consentito e se questo documento postale sia raro, essendo il primo che mi è capitato di trovare in tanti anni di collezionismo. Vi ringrazio anticipatamente della cortese risposta che vorrete dare. Cordialità
Gianfranco Puricelli di Milano
RISPOSTA In alcuni particolari casi, come dimostra il documento presentato, per il servizio di notificazione degli atti giudiziari sono stati utilizzati anche gli interi postali. Gli atti giudiziari, aperti o chiusi, andavano sempre spediti per raccomandata con ricevuta di ritorno anch’essa raccomandata; la ricevuta di ritorno non andava affrancata e la sua affrancatura doveva essere aggiunta sulla notificazione dell’atto. La procedura di notifica prevede che in caso di irreperibilità del destinatario l’ufficiale giudiziario lasci un avviso in busta chiusa e sigillata presso l’abitazione, depositi la copia dell’atto in busta chiusa e sigillata presso la casa comunale, ed invii un avviso di notifica dell’avvenuto deposito con raccomandata a.r. Pertanto, la cartolina postale illustrata, che ovviamente, non è un atto giudiziario in senso stretto, assolve al compito di notifica dell’atto giudiziario depositato. A formare l’affrancatura di questa cartolina concorrono ben quattro tariffa diverse: 20 lire per la cartolina, 35 lire per il diritto di raccomandazione aperta, 20 lire per la ricevuta di ritorno e 35 lire per il diritto di raccomandazione della ricevuta di ritorno L’intero postale in tariffa notificazione di atti giudiziari, data la particolarità del servizio, è alquanto raro e la sua collocazione naturale è stata il fascicolo legale piuttosto che l’album del collezionista. Risponde Flavio Pini – Esperto di Siracusana e di Interi Postali
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