campione-senza-valore_versocampione-senza-valore_rectoQUESITO N°012
Vi invio in allegato l’immagine di un documento filatelico, ritrovato fra corrispondenza d’epoca in ufficio, alquanto “inusuale”, si tratta di un sacchettino affrancato in perfetta tariffa “Raccomandata”, si tratta di una busta non comune. Ha interesse storico postale e che quotazione potrebbe avere? Corrado Bianchi – Rho (MI)

RISPOSTA
Il campione senza valore consente l’invio di piccole quantità di merce di nessun valore commerciale effettivo e limitate nella quantità. I campioni devono essere spediti in busta, scatoletta o saccchetti facilmente veificabili dall’amministrazione postale. Questi invii hanno goduto di una tariffa agevolata sia in periodo di regno che di repubblica, e hanno avuto tariffa propria fino al 24 marzo 1975. Con l’aumento tatiffario del 25 marzo 1975 il campione senza valore è confluito nella voce paccheto postale. L’oggetto proposto, spedito nel 1969 in corretta tariffa campione s.v. raccomandato ( lire 50 campione + lire 130 racc.) è interessante in quanto i servizi agginunti, su questi documenti, non sono affatto comuni; da notare, inoltre, il particolare involuscro in tessuto utilizzato che ne rende particolarmente pregiato il reperto che ha un valore di mercato di alcune decine di Euro. Risponde Flavio Pini – Esperto della serie Siracusana

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